I calamari volano: non è un pesce d’aprile anticipato ma la scoperta di un team di ricercartori canadesi recentemente pubblicata su Nature.
Ronald O’Dor della Dalhousie University di Halifax, già negli anni ‘70 si era accorto della capacità di questi animali di compiere lunghi balzi fuori dall’acqua. All’epoca aveva pensato che si trattasse di una tecnica per fuggire dai predatori, ma le ultime ricerche lo hanno portato a conclusioni diverse.
Le prove
O’Dor, insieme alla collega Julia Stewart della Stanford University, ha analizzato una sequenza di scatti realizzati al largo delle coste del Brasile nel 2009 nella quale sono immortalati i voli di alcuni calamari della specie Sthenoteuthis pteropus, un piccolo cefalopode lungo appena 6 centimetri.
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Velocità di volo
Conoscendo il tempo tra uno scatto e l’altro, i ricercatori sono riusciti a calcolare la velocità in volo dei calamari, scoprendo che è 5 volte superiore a quella che riescono a sviluppare in acqua.
Ma come fanno a compiere questi spettacolari salti? Grazie alla propulsione a idrogetto, spiegano i ricercatori, la stessa che usano quando nuotano: dal mantello espellono acqua ad alta pressione che li fa muovere con rapidità ed efficienza.
(Guarda il granchio pistolero che usa la cavitazione per "colpire" le sue prede)
Maratoneti del mare
Questi animali sono dei grandi migratori e la ricerca di cibo può spingerli a spostamenti anche di 1000 km: secondo i biologi volare sopra le onde farebbe risparmiare loro moltissime energie.
Il prossimo obiettivo degli scienziati è quello di applicare dei segnalatori ad alcuni esemplari per poterne seguire e monitorare gli spostamenti con precisione.
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Per risparmiare energia questi cefalopodi possono percorrere centinaia di chilometri saltando fuori dall'acqua come i delfini.
