Un gruppo internazionale di ricercatori, apicoltori e compagnie tecnologiche ha unito le forze per indagare le ragioni del crollo mondiale della popolazione delle api.
Il risultato è un minuscolo sensore applicato manualmente sul dorso di 10mila api in Australia, che monitora le attività degli insetti e fornisce dati per far fronte all'emergenza.
zaini di monitoraggio. Applicati sulla schiena, i sensori sembrano micro zainetti dal peso contenuto (5,4 milligrammi): contengono una piccola batteria che viene alimentata dall'energia dalle vibrazioni delle ali. I sensori registrano il tempo di lontananza dell'ape dall'alveare, le distanze coperte nei viaggi, le abitudini alimentari, l'esposizione ai pesticidi, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua.
Le api sono insetti abitudinari e i cambiamenti nel loro comportamento possono illuminare sui fattori di stress e sui cambiamenti climatici intorno ad esse.
La tecnologia è stata messa a punto in Tasmania dalla australiana Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), che raccoglie enti di ricerca e aziende. I risultati della ricerca saranno condivisi con la comunità scientifica mondiale l'anno prossimo.

la strage misteriosa. La popolazione mondiale delle api sta subendo un'ecatombe: il degrado dell'habitat causato da pesticidi e parassiti è la minaccia principale, ma la ragione precisa della strage resta avvolta nel mistero.
«Dopo una giornata nell'alveare, le api cadono morte e non sappiamo perché», spiega il Professor Paulo de Souza del Csiro, «è una sindrome che chiamiamo colony collapse disorder (disordine da collasso della colonia) e nessun ricercatore da solo sarebbe in grado di capirne il meccanismo».