Animali

Gli uistitì si chiamano per nome: una novità assoluta tra i primati

Gli uistitì sono i primi primati non umani a dimostrare la capacità di chiamarsi per nome e di modulare il loro linguaggio in base a chi si trovano davanti.

Oltre a noi umani, gli unici animali che usano richiami specifici per riferirsi a singoli individui (in parole più semplici, che usano i nomi) sono elefanti, delfini e alcune specie di pappagallo; curiosamente, i primati non umani non possiedono questa capacità. Almeno questo è quanto sapevamo finora: stando a un nuovo studio pubblicato su Science, dobbiamo infatti aggiungere un altro animale alla lista, e questa vota si tratta di una scimmia, lo uistitì.

Affari di famiglia. Per la precisione, la specie utilizzata nello studio è lo uistitì dai pennacchi bianchi (Callithrix jacchus), una delle 22 specie di uistitì che popolano l'America centrale e meridionale. Queste scimmie usano dei richiami particolari per comunicare tra loro, le phee calls, che hanno una struttura standard ma possono essere modulati finemente per ottenere suoni le cui differenze sono sottili per le nostre orecchie, ma molto chiare per quelle degli uistitì.

Sono scimmie monogame e vivono in piccoli gruppi sociali molto simili alle famiglie umane: partendo da questi legami, il team della Hebrew University di Gerusalemme ha selezionato 10 esemplari da sottoporre a un esperimento di comunicazione.

Rispondo solo se chiami me. Gli animali sono stati fatti interagire a coppie, prima normalmente (e i loro richiami registrati), poi con una barriera visiva a separarli. Lo studio acustico dei loro richiami ha dimostrato che questi vengono modulati a seconda di quale uistitì si ha di fronte; se c'è una barriera di mezzo, le scimmie, per così dire, li provano tutti, fino a che non ottengono una risposta convincente che permette loro di identificare il compagno.

Una seconda fase dell'esperimento ha visto poi gli uistitì interagire con un computer che riproduceva diversi richiami: le scimmie hanno risposto con più convinzione ai richiami diretti specificamente a loro – in sostanza, quando sono state chiamate per nome. Come detto, la scoperta è una novità assoluta tra i primati, e potrebbe aprire le porte a nuove scoperte legate anche all'evoluzione del linguaggio umano.

11 settembre 2024 Gabriele Ferrari
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