Il cinguettio degli uccelli può variare nel tempo, proprio come le lingue parlate dagli uomini.
Non soltanto: sembra che loro stessi se ne accorgano, riconoscendo queste variazioni.
Un'etologa americana ha infatti confrontato cinguettii della stessa razza di passeri capobianco (Zonotrichia leucophrys), registrati in due epoche diverse, rispettivamente nel 1979 e nel. 2003, e si è accorta che differivano per alcuni piccoli particolari. Ha poi fatto ascoltare i due brani a un gruppo di 20 passerotti, maschi e femmine, e si è accorta che al variare del brano variavano anche le loro reazioni.
Le femmine hanno gradito il motivo del 2003 e si sono lasciate andare a una serie di movenze tipiche dell’accoppiamento (per esempio alzare becco e coda). I maschi, invece hanno reagito in modo aggressivo, come di fronte a dei rivali intrusi nel loro territorio.
I canti del 1979 non hanno invece sortito lo stesso risultato, come se le “orecchie” dei passeri non li riconoscessero: le femmine non sembravano interessate, mentre i maschi non hanno avuto la stessa reazione da “machi”.