Anche gli uccelli sono costretti ad alzare la voce nel caos cittadino.
Una cinciallegra, fotografata con una macchina ad alta velocità, si alza in volo con una nocciolina nel becco. |
Anche gli uccelli sono costretti ad alzare la voce nel caos cittadino. Lo hanno scoperto due ricercatori olandesi, Hans Slabbekoorn e Margriet Peet, esperti di biologia del comportamento all'università di Leida.
Gli studiosi hanno esaminato le prestazioni vocali di diverse popolazioni di cinciallegra (Parus major) e hanno scoperto che quelle che vivono in città quando cantano modulano note con una frequenza minima più alta rispetto a quelle che vivono in campagna. In sostanza, il loro canto ha toni più alti per contrastare il costante rumore a bassa frequenza che contraddistingue gli ambienti cittadini.
Effetti collaterali. Secondo i ricercatori questa capacità delle cince è frutto di un processo di apprendimento, che ha inizio nel primo periodo di vita degli uccelli, quando imparano a cantare. In pratica essi imparano a usare, in ambienti più rumorosi, solo una parte limitata del loro repertorio, quella che ha le note più alte. Con una conseguenza molto importante: gli uccelli cittadini che sanno fare gli acuti migliori hanno anche più successo nel periodo riproduttivo, quando è importante fare sentire la propria voce per individuare e sedurre i propri partner.
(Notizia aggiornata al 21 luglio 2003)