Diminuite nel 2002 le ferite da squali. Forse perché è l'uomo che li mangia di più.
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Uno squalo pinna bianca (Triaenodon obesus) non è pericoloso per l'uomo a meno che non sia provocato. Vive nelle acque basse delle scogliere coralline. |
Non sono attacchi di buonismo. «Questi dati possono essere giustificati dalla flessione dell’economia nel mondo che ha spinto meno persone a viaggiare e, quindi, a raggiungere mete a rischio di attacchi» ha sostenuto Burgess. L’incremento dell’attività di pesca agli squali e l’alterazione dei loro habitat, poi, potrebbe avere ridotto la popolazione di questi animali, non soltanto lungo la costa est degli Stati Uniti, ma anche a livello mondiale. Sembra, inoltre, che gli squali abbiano trovato meno “esche” nelle acque basse perché, a causa dell’aumento delle piogge e della temperatura più fredda dell’acqua, i turisti sono stati più riluttanti a entrare in mare.
È stato anche riscontrato che, nel 2002, la maggior parte degli attacchi è stata del tipo “mordi e fuggi”, in cui è riscontrabile una ferita simile a quella provocata dal morso di un cane.
(Notizia aggiornata al 5 marzo 2003)