Le vibrazioni prodotte sul terreno dai loro barriti sono utilizzate dagli elefanti africani per comunicare anche a lunga distanza. Secondo nuove ricerche, questi elefanti sarebbero in grado di provocare piccoli terremoti per parlarsi e di sfruttare questa capacità per fare le previsioni del tempo...
Non ti allontanare che ti sento. Gli elefanti sarebbero capaci di udire i barritti anche a chilometri di distanza. (Scarica la foto come sfondo) |
Secondo un nuovo studio, le onde sonore che questi pachidermi producono si diffondono anche nel suolo. «Sono vere e proprie onde sismiche di superficie» racconta Caitlin O'Connell-Rodwell, ricercatrice all'università di Stanford in California.
Terremoto comunicativo. Per studiare come gli elefanti si parlano con le onde sismiche, i ricercatori hanno posizionato 57 geofoni nell'habitat di tre elefanti africani addomesticati. Una volta registrate le vibrazione prodotte, hanno capito che vengono captate e decodificate proprio come quelle che attraversano l´aria.
«Quella sismica è un'altra forma di comunicazione - spiega O'Connell-Rodwell - E può essere una valida alternativa alla comunicazione acustica». Infatti nella savana il vento, che può soffiare a 32 chilometri orari, e le temperature, che possono arrivare a 50 gradi centigradi, rallentano il diffondersi dei loro "discorsi" via aria e le orecchie tese diventano inefficaci. La capacità invece di percepire le onde sismiche da loro stessi prodotte permette agli elefanti di parlarsi anche con vento a sfavore.
Senti come piove. Si stima che i discorsi "via terra" vengano raccolti anche a 16 chilometri di distanza, molto di più dei 4 a cui vengono percepiti i barriti via aria. La percezione delle onde sismiche permette anche di "sentire" i temporali in lontananza. Grazie alle onde scaricate nel terreno dai tuoni, gli elefanti riescono a raggiungere la zona e approfittare di una rara pioggia nella savana.
(Notizia aggiornata al 29 luglio 2004)