Con una candid-camera, gli scienziati hanno registrato le reazioni di tre elefanti femmina, davanti a un gigantesco specchio. E hanno scoperto che sono capaci di riconoscersi nell’immagine riflessa.
Specchio specchio delle mie brame... Chi è l’elefante più bello del reame? © Joshua Plotnik, Frans de Waal, Diana Reiss – Columbia University |
Occhio agli inestetismi
Per la verità gli elefanti erano tre e per essere più precisi tre femmine. E forse anche un po’ vanitose, dal momento che, appena sono state messe davanti a un gigantesco specchio (di 2 metri e mezzo di altezza per 2 di larghezza, con dietro una telecamera nascosta), non solo non si sono spaventate – come si aspettavano i ricercatori - ma hanno cominciato a “aggiustarsi”.
La prima si è ispezionata la bocca, la seconda un orecchio aiutandosi con la proboscide. La terza, ha cercato di togliersi un piccolo cerotto bianco, che le era stato messo di nascosta sulla testa (Clicca qui per vedere il video).
Vanitose e consapevoli
Gli elefanti capivano che si trovavano di fronte a qualcosa di strano e inizialmente hanno tentato di scavalcare lo specchio, per vedere cosa si nascondesse dietro. Poi si sono abbassati per capire se c’era qualcosa di non visibile sotto.
Ma la cosa più sorprendente è stata che, dopo l’inziale perplessità, gli animali abbiano cominciato a concentrarsi su di sé, esaminando alcune parti del proprio corpo. E soprattutto che operassero su se stessi – e non sullo specchio - per cercare di cambiare qualcosa che non andava nell’immagine riflessa, come per esempio, il cerotto.
Vivere in società
Questo per gli scienziati significa che le tre pachidermiche signore si sono riconosciute nello specchio, il che dimostra che hanno una certa coscienza di sé.
Una funzione utile, quest’ultima, per vivere in società, necessaria a percepire l’altro come diverso da sé e a mostrare empatia verso gli altri. Anche alcuni primati e i delfini - che come gli elefanti vivono in comunità - sono capaci di riconoscere la propria immagine riflessa.
(Notizia aggiornata al 31 ottobre 2006)