Ricordate i fratini? Questi uccellini che fanno il nido sulle nostre spiagge avevano avuto un momento di notorietà per aver "sfrattato" Jovanotti: alcuni concerti, previsti nei tratti dove i fratini nidificavano, erano stati spostati o rimandati per difendere i volatili, comunque tra polemiche e accuse per i danni all'ambiente. Concerti a parte, i fratini (Charadrius alexandrinus) si sono evoluti per deporre le uova e allevare i pulcini dove oggi l'Homo sapiens mette ombrelloni e asciugamani.
Guardandoli dal vivo, si capisce bene la loro fragilità. Abbiamo infatti seguito gli ultimi giorni della cova in un nido, la schiusa delle due uova presenti, e i primi passi dei pulcini. Ora davanti a noi, sulla spiaggia, stiamo osservando due piccolissime palline di piume che corrono veloci con le loro zampette: sotto sono bianche, sopra puntinate nei toni sabbia (colorazione che rende i pulcini "invisibili", quando si schiacciano a terra immobili: la loro strategia anti-predatori). I piccoli fratini sono davvero minuscoli: a circa una settimana di vita, pesano poco più di 7 grammi.
DIETRO A MAMMA. Alla mattina del 19 luglio, siamo arrivati appena dopo la schiusa: abbiamo visto un pulcino già "piumoso", l'altro ancora con il piumino bagnato, un pezzo del minuscolo guscio portato lontano perché il bianco all'interno non attirasse l'attenzione dei predatori. Durante quella giornata torrida, i due piccoli sono stati quasi sempre protetti sotto la mamma, che bagnava le piume del ventre in mare per regolare la loro temperatura.
Ora vediamo come già la seguono quando li guida fino alla battigia: è lì, sulla linea disegnata dalle onde, che i fratini adulti (lunghi 15-17 cm e pesanti 40-60 grammi) in genere si scorgono, sempre in movimento alla ricerca di insetti e altri artropodi. I pulcini ora stanno mangiando insetti, finché il sopraggiungere di qualche bagnante fa tornare tutta la famiglia indietro, di corsa verso le dune dietro la spiaggia. Gli adulti li guidano, anche con i versi: una chiamata li avverte della minaccia, per esempio, un'altra del "via libera" per seguirli.
ATTENTI AL CANE. Siamo in un tratto di costa ancora non del tutto occupato dall'uomo, in provincia di Viterbo, nell'alto Lazio. Al margine della spiaggia semi-naturale, le dune con la loro vegetazione, legno marino e canne secche, la pineta. Ci ha portato qui Lucia Sanna, appassionata della natura di questa zona, che ha seguito l'attività di una coppia di fratini. All'inizio abbiamo visto le due uova: piccolissime, deposte in una conchetta nella sabbia che il maschio aveva preparato.
Erano quasi indistinguibili, tra la sabbia e le pietruzze portate nel nido: la difesa delle uova è infatti il mimetismo. I genitori in cova, all'avvicinarsi di una minaccia, cercano di attrarre il possibile predatore volando a poca distanza e facendosi seguire, fingendo di avere un'ala ferita.
«All'inizio questa coppia di fratini aveva deposto tre uova», spiega Lucia Sanna. «Avevo notato il nido scorgendo la femmina in cova, poco visibile sulla sabbia, in un punto rialzato appena prima dell'ambiente dunale, tra le canne e i legni portati dal mare. Poi purtroppo il nido è stato predato, forse da qualche cane». Oltre ai cani lasciati liberi dai padroni, infatti, i predatori per uova e pulcini possono essere volpi, donnole, cornacchie, gabbiani, ratti... E poi ci sono le minacce "umane": il calpestio involontario dei bagnanti e la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici. «La coppia, però, ha fatto una seconda covata: ho visto deporre le uova, il 23 e il 25 giugno. Questa volta solo due. I genitori si alternavano nella cova, e di giorno c'era la femmina (il maschio le dà il cambio di notte, in genere ndr). Da allora, quando ero lì, ho cercato almeno di fermare le persone che camminavano sulle dune, spiegando loro perché dovevano fare attenzione». E la rarità e delicatezza dell'evento.
SEMPRE MENO. «In Lazio, su 59 uova finora solo 4 piccoli sono arrivati a volare», spiega Massimo Biondi, dell'associazione Garol (Gruppo Attività Ricerche Ornitologiche del Litorale; www.pennuti.net), e referente del Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (Cncf). «Il fratino è nella Lista Rossa delle specie minacciate in Italia: l'anno scorso ne abbiamo contate meno di 700 coppie, di cui molte nidificano in Sardegna, Sicilia e sui litorali adriatici soprattutto di Veneto e Romagna. Ma è ovunque in regressione. Quando abbiamo iniziato le nostre attività in Lazio nel 1990 avevamo contato 45 coppie, quest'anno sono state 16».
Tra queste, quella che abbiamo seguito fino alla schiusa. «Per i fratini, le prime due settimane di vita sono comunque critiche. Poi avranno sempre più forza ed esperienza, fino a volare, a un mese di vita», avverte Biondi. «Il problema di questa specie è che alle minacce naturali, come i predatori o le mareggiate che rischiano di spazzare via le uova deposte vicino alla riva, si aggiungono quelle umane: il periodo in cui ci sono le uova sulla spiaggia va da marzo a luglio, proprio quando si preparano le spiagge e si va al mare.
Negli anni abbiamo occupato sempre più tratti di spiaggia. Le uova rischiano di essere calpestate, o distrutte dalla pulizia con mezzi meccanici pesanti, che andrebbe invece fatta a mano nelle zone di nidificazione».
Attenzione!!! Ecco perché la schiusa di due minuscole uova e l'andirivieni di due pulcini su questa spiaggia è un piccolo evento. «Io continuo, quando sono lì, a tutelarli per quanto possibile», aggiunge Lucia Sanna. «Avviso chi passeggia, e soprattutto chi è con il cane senza guinzaglio: devo dire che, parlando, le persone capiscono e alcune sono anche interessate». La conservazione di una piccola specie simbolo delle spiagge naturali dipende anche dalla nostra consapevolezza.