I fossili intrappolati nell'ambra viaggiano nel tempo: estinte, ma giunte fino a noi da milioni di anni fa, ecco alcune delle formiche più antiche mai vissute sul Pianeta.
Formiche fossili: Haidomyrmex cerberus (dettaglio).
Vincent Perrichot / AntWeb, C.C.
Presenti sulla Terra già dal Mesozoico, periodo che va da 252 a 72 milioni di anni fa, le Formicidae (famiglia di insetti imenotteri) di questa collezione ci arrivano per lo più dal Cretaceo (145-72 milioni di anni fa): predatrici o "vegetariane", si pensa che avessero già sviluppato forme di semi-socialità, e forse anche di eusocialità, ossia il livello più alto di organizzazione sociale tipico di poche specie animali, come appunto le odierne formiche, o le api (anch'esse imenotteri).
È bizzarro immaginare questi piccoli animali, alcuni dei quali grandi un paio di millimetri, camminare a fianco dei dinosauri, ma mentre questi si sono del tutto estinti le formiche sono arrivate a occupare, nel tempo, praticamente tutte le nicchie ecologiche e tutte le regioni del mondo tranne l'Antartide, la Groenlandia e poche altre isole inospitali: oggi sono una componente decisamente cospicua degli ecosistemi terrestri (si stima che ve ne siano 10 milioni per ogni persona sulla Terra...) e hanno una vasta gamma di comportamenti e interazioni con altri organismi. Negli ultimi anni lo studio dei fossili rinvenuti negli importanti depositi di ambra del baltico e del Myanmar (ex Birmania) ha rivelato una diversità ricca e inattesa, ridisegnando il quadro dell'evoluzione delle formiche.
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