Animali

Fossili di pesci ossei riscrivono la storia del sesso

I primi a sperimentare le gioie della fecondazione interna furono antichi pesci ossei vissuti 385 milioni di anni fa. Il sesso penetrativo sarebbe poi di nuovo scomparso, e infine riapparso, nelle specie successive.

L'invenzione del sesso così come lo conosciamo sarebbe avvenuta 385 milioni di anni fa nei laghi fossili di Scozia, Estonia e Cina. I primi a sperimentare un rapporto sessuale tramite penetrazione e non attraverso fecondazione esterna, furono piccoli pesci ossei della classe dei Placodermi, pesci ormai estinti considerati gli antenati di molti vertebrati moderni.

Antenati dotati. Protagonisti dello studio pubblicato su Nature sono i Microbrachius dicki, creature acquatiche lunghe 8 centimetri, vissuti nel periodo Devoniano per 70 milioni di anni, prima di estinguersi per motivi ancora ignoti. I loro fossili sono noti da fine '800, ma con il suo nuovo studio, John Long, paleontologo dell'Università di Flinders ad Adelaide (Australia), si è soffermato su di un dettaglio finora passato inosservato: un'appendice ossea a forma di "L" sui resti di un esemplare maschio.

Una piacevole novità. In pratica, il precursore dei genitali maschili, utilizzato durante l'atto copulatorio per trasferire lo sperma nel corpo della femmina. I fossili femminili mostrano, di contro, una struttura ossea che doveva agire come "velcro", bloccando e tenendo in posizione l'organo maschile. Una scoperta non banale, se si pensa che prima dei placodermi, creature acquatiche ancora più primitive - gli antenati delle moderne lamprede - si riproducevano mediante fecondazione esterna, con le cellule riproduttive dei partner lasciate incontrare nell'acqua (come del resto avviene anche per molte specie ittiche moderne).

Distribuzione filogenetica dei genitali maschili nella storia evolutiva dei vertebrati. © John Long, Brian Choo/Flinders University

Facciamolo strano. Maschi e femmine di Microbrachius si accoppiavano lateralmente, tenendosi in posizione con speciali pinne laterali, come si vede nell'animazione qui sotto. I pesci si trovano all'origine dell'albero genealogico dei placodermi: questo farebbe pensare che tutti i placodermi si riproducessero in questo modo.

Ritorno al passato. Ma le cose non andarono sempre così. Molte specie ossee successive, discendenti dei placodermi, tornarono infatti alla fecondazione esterna, considerata più "primitiva" di quella interna. Una sorta di passo indietro nella storia dell'evoluzione, prima d'ora ritenuto improbabile. Il sesso penetrativo sarebbe riapparso, milioni di anni più tardi, in altri antichissimi vertebrati, antenati di razze e squali (che presentano appendici per la fertilizzazione interna) e dei mammiferi, incluso l'uomo.

Studi precedenti avevano dimostrato che dobbiamo ai placodermi il nostro apparato masticatore e in ultima analisi anche il nostro sorriso. A giudicare dal lavoro di Long, abbiamo ereditato anche altro.

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21 ottobre 2014 Elisabetta Intini
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