Le specie invasive, che si ritrovano in un ecosistema che non è il loro e con la loro presenza causano danni agli abitanti del posto, sono una delle più grosse minacce alla biodiversità mondiale – e non solo. Prendete le formiche: ne esistono specie invasive più o meno in tutto il mondo, e spesso quando colonizzano un nuovo ambiente spazzano via le formiche locali e diventano dominatrici incontrastate della loro nuova casa.
Non solo. I danni che fanno all'ecosistema, però, non si fermano qui: uno studio pubblicato su Journal of Ecology dimostra che alcune specie di formiche hanno un grande impatto anche sulle piante, e in particolare sull'apparato più prezioso che hanno, le radici.
Pat Milligan, biologo dell'università della Florida e primo autore dello studio, ha già pubblicato qualche mese fa uno studio che metteva in guardia contro i danni delle specie invasive di formiche. In particolare di una, la formica dalla testa grossa (Pheidole megacephala), che è considerata una delle specie più invasive del mondo.
reazione a catena. Milligan studia queste formiche in Kenya, dove ha potuto constatare più volte che il loro arrivo causa innanzi tutto la sparizione di tutte le altre formiche dell'area, e anche di molte altre specie di insetti; e che i grandi erbivori, in particolare gli elefanti, approfittano dell'improvvisa assenza di queste specie (che sono tossiche per loro e "proteggono" quindi le piante dove fanno i nidi) per fare scorpacciata di foglie, danneggiando a volte irrimediabilmente le piante, soprattutto quelle di acacia. Nel corso di questi studi, Milligan ha notato anche un altro dettaglio: le formiche dalla testa grossa costruiscono i loro formicai sottoterra, intorno alle radici degli alberi che poi infestano.
Milligan e il suo team hanno quindi condotto una serie di esperimenti, sia sul campo sia in laboratorio, per capire che cosa succeda alle radici di un'acacia colonizzate dalle formiche, e hanno scoperto che la presenza di Pheidole megacephala innanzi tutto fa seccare il suolo, lasciando la pianta in uno stato di perenne stress idrico. Non solo: queste formiche riducono la capacità fotosintetica delle acacie e ne rallentano anche la crescita, soprattutto degli esemplari più giovani. Questo è un grosso problema non solo per gli alberi inizialmente infestati, ma anche per tutti quelli che si trovano in zona: le formiche dalla testa grossa muovono in continuazione le loro colonie, e possono spostarle fino a 50 metri ogni anno, allargando dunque il raggio d'azione dei loro danni.
E altrove? Ancora non sappiamo se Pheidole megacephala si comporti così solo in Kenya o anche in altre parti del mondo, né sappiamo se ci siano altre specie invasive di formiche che causano problemi simili alle radici di altre piante; scoprire che almeno una lo fa, però, è preoccupante, e richiede di approfondire la questione.