Animali

Lo strano caso della famiglia allargata (in un solo nido) di due specie di uccelli

L'eccezionale cooperazione tra due coppie di diverse specie di uccelli (codirosso comune e codirosso spazzacamino) che, nello stesso nido, hanno curato tutti i piccoli.

Per la prima volta al mondo è stata osservata la riproduzione condivisa fra coppie di due specie diverse di uccelli: costruzione di uno stesso nido, cova e cura dei piccoli, tutto in comune. È successo due anni fa in un paesino dell'Appennino pistoiese, Maresca, e i risultati dello studio, a cura dei ricercatori Giacomo Bruni, Emiliano Mori e Rosario Balestrieri sono stati ora pubblicati su Bird Study.

Parenti? No. La scoperta contraddice il vecchio adagio della sociobiologia, secondo cui a cooperare e a dimostrare forme di altruismo sono individui imparentati, che cioè condividono i loro geni e sono quindi interessati alla continuazione genetica di parte del loro corredo, per esempio, attraverso fratelli e nipoti. Ma qui i geni non c'entrano: gli uccelli non erano imparentati e nemmeno della stessa specie.

Femmine calcolatrici. «Come di abitudine avevo predisposto una cassetta nido nel mio giardino», racconta a Focus.it Giacomo Bruni, zoologo. «E notai che a portare pagliuzze e piume per formare il nido erano le femmine di due specie distinte: codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus) e codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros). I rispettivi maschi sostavano nei dintorni». Il ricercatore vide poi, ispezionando il nido, che erano state deposte sei uova di due colori diversi, tre uova per ciascuna femmina. E che le femmine covavano una accanto all'altra. «Avrebbero dovuto fare quattro o cinque uova a testa, ma 10 uova in un nido sarebbero state troppe: è come se le due femmine si fossero messe d'accordo, non solo per deporre in sincronia, ma anche per limitare il numero delle uova», spiega lo zoologo. Avvertiti altri colleghi, si predisposero riprese video con discrezione per documentare il comportamento delle due coppie.

Rapporti paritari. «Tutti e quattro i genitori imboccarono i piccoli dalla loro nascita. Delle sei uova se ne erano schiuse cinque con due pulcini di codirosso comune e tre di codirosso spazzacamino. I genitori della prima specie nutrivano indifferentemente i propri nidiacei e quelli dell'altra. Così pure faceva il maschio di spazzacamino, mentre la femmina era più portata  a nutrire i propri figli». Tutto è andato bene, in perfetta collaborazione, fino all'involo dei piccoli, che si sono spostati in altri giardini privati, non consentendo ai ricercatori di seguirli. Così della famiglia allargata inter specifica si sono poi perse le tracce. Ma la registrazione della loro singolare convivenza rimane come stimolo per ulteriori indagini etologiche.

Aiutanti per vocazione. In tema di cooperazione fra gli uccelli, c'è un fenomeno, quello degli helper, finora documentato in circa 200 specie nel mondo. Si tratta di aiutanti che collaborano con una coppia a imbeccare la prole. Nella maggior parte dei casi sono parenti della coppia, in genere i figli dell'anno di nidificazione precedente, non ancora in età per riprodursi. In diverse situazioni gli helper possono però essere degli estranei, appartenenti alla stessa specie o anche a specie diverse. In questi ultimi casi, il senso di collaborazione si rivela culturale, superando l'imperativo genetico dei sociobiologi: questi aiutanti estranei sono in genere giovani non ancora riproduttivi che si esercitano a fare i genitori prestando servizio presso coppie attive. Ora il caso italiano dei codirossi comuni e spazzacamino ci ricorda ancor più che non esiste solo la competizione fra le specie, ma anche la cooperazione.

17 settembre 2023 Franco Capone
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