I granchi, cioè in termini scientifici tutti i membri dell'infraordine Brachyura, sono considerati comunemente animali marini, ma in realtà sono diffusi in (quasi) tutti gli ambienti del mondo, dalle acque non salate alla terraferma. Un team internazionale di ricercatori coordinato dall'università di Harvard ha studiato per la prima volta questo loro adattamento, ricostruendo la loro evoluzione negli oltre 100 milioni di anni che hanno passato sulla Terra, durante i quali i granchi hanno abbandonato il mare più e più volte con specie diverse, in uno straordinario esempio di evoluzione convergente. Lo studio è stato accettato dalla rivista Systematic Biology e al momento in cui scriviamo è ancora in attesa di pubblicazione ufficiale: lo si troverà qui.
Più vecchi del previsto. La ricerca si è avvalsa di tre differenti set di dati relativi ai granchi: le relazioni evolutive tra 344 specie diverse, analizzate a livello di DNA; il record fossile, che finora collocava la comparsa del primo vero granchio intorno ai 150 milioni di anni fa; e tutto ciò che sappiamo sulle specie attuali ed estinte a livello di morfologia e comportamento. Il primo risultato di questa analisi comparata è stato scoprire che in realtà i granchi sono più vecchi di quanto pensassimo, e sono comparsi durante il Triassico, circa 200 milioni di anni fa. La loro esplosione, però, è cominciata 100 milioni di anni fa: da allora, dice lo studio, i granchi si sono "terrestrializzati" in un numero di occasioni diverse che va dalle 7 alle 17 – una differenza notevole con gli altri artropodi, insetti compresi, che invece hanno fatto il salto dal mare alla terra una sola volta, differenziandosi poi dopo la terrestrializzazione.
Dalla terra al mare (e viceversa?). Nel caso dei granchi, invece, stiamo parlando di una ventina di casi separati e distribuiti nell'arco di 100 milioni di anni, che hanno visto certe specie passare dall'ambiente acquatico a uno semiacquatico o addirittura alla terraferma. Lo studio individua due direttrici principali di questa terrestrializzazione: ci sono granchi che sono passati dal mare alla terra sfruttando zone di passaggio (spiagge, foreste costiere, zone di alta marea) e altri che hanno fatto un "salto" più prudente, sfruttando fiumi, laghi e altre zone di acqua dolce (ma collegate al mare). Ogni volta che una specie ha compiuto questo passaggio ha dovuto reinventarsi evolutivamente, sviluppando tratti che le permettessero di sopravvivere nel nuovo ambiente. L'analisi ha anche dimostrato che ci sono due (forse tre) casi di granchi che hanno compiuto il percorso opposto, ritornando al mare dopo aver "provato" la vita sulla terra.