Meno del 2% della popolazione mondiale ha i capelli rossi: è una condizione molto rara ed è determinata dalla presenza di un pigmento chiamato feomelanina, una delle cinque tipologie di melanina presenti negli organismi viventi.
Ma quando è nato questo colore e perché si è evoluto se è potenzialmente dannoso per chi lo "indossa"? Uno studio pubblicato su Nature Communications risponde (anche) a queste domande, descrivendo per la prima volta un metodo affidabile di identificazione delle tracce fossili dei pigmenti colorati, che potrebbe rivelarsi di grande aiuto per studiare l'evoluzione del colore negli esseri viventi.
Colori dal passato. Nella stragrande maggioranza dei casi, un fossile non contiene più le informazioni relative al colore dell'animale (o pianta) che l'ha generato: le temperature e le pressioni altissime alle quali sono sottoposti i resti organici degradano tutte le sostanze chimiche, compresi i pigmenti che ne determinano il colore.
Il team dello University College di Cork, in Irlanda, è però riuscito a ricostruire, sperimentando su diverse piume di uccello, il percorso di trasformazione dei pigmenti colorati durante il processo di fossilizzazione, e a identificare le tracce che lascia: in altre parole, il loro metodo non individua le melanine (che non si conservano in un fossile), ma le tracce biochimiche lasciate dalla loro trasformazione. La tecnica è stata applicata poi a fossili di dinosauri, uccelli e rane.
Perché il rosso? E proprio queste ultime hanno dato i risultati più interessanti: i fossili usati appartengono alla specie Pelophylax pueyoi, vissuta circa 10 milioni di anni fa, e contengono tracce non solo di eumelanina (quella che determina i colori marrone e nero), ma anche di feomelanina. La scoperta rende la rana l'animale più antico che abbiamo trovato la cui pelle contenesse il colore rosso. E questo è particolarmente interessante perché la feomelanina è una sostanza cosiddetta fototossica, che reagisce cioè alla luce del sole amplificandone gli effetti negativi: se è così dannosa, come mai si è evoluta negli animali, ed è arrivata fino a noi? Continuare a studiare l'evoluzione dei colori, ora che possiamo identificarli anche nei fossili, potrebbe aiutarci a rispondere a questa domanda.