Zika, dengue, chikungunya... nomi esotici che negli ultimi abbiamo imparato a conoscere con il nome collettivo di "malattie tropicali": patologie portate dalle zanzare e molto diffuse, appunto, nelle zone tropicali del Pianeta, dove le condizioni climatiche favoriscono la proliferazione degli insetti succhiasangue. Il problema è che con l'aumento delle temperature e la tropicalizzazione del clima queste malattie (e le specie di zanzare che le portano) stanno cominciando a diffondersi anche in Europa: lo dice un rapporto appena pubblicato dell'ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
L'invasione delle Aedes. Il rapporto parla in particolare di due specie di zanzare. La prima è Aedes albopictus, che è un vettore di due virus (dengue e chikungunya): dieci anni fa aveva popolazioni stabili in otto Paesi europei, mentre oggi la si trova in 13 diversi Paesi, tra i quali anche l'Italia.
L'altra specie analizzata, Aedes aegypti, è responsabile della trasmissione del dengue, della febbre gialla, della chikungunya, della zika e della febbre del Nilo occidentale: l'anno scorso è stata riportata per la prima volta una popolazione stabile a Cipro, e nel 2022 sono stati registrati 1.133 casi proprio di febbre del Nilo occidentale in tutta Europa, la maggior parte dei quali (723) in Italia. Altri dati preoccupanti riguardando la dengue: nel 2022 ne sono stati registrati 71 casi in tutta Europa, cioè tanti quanti ce ne sono stati tra il 2010 e il 2021.
Agire prima che sia tardi. Le cause di questa sempre più rapida diffusione in Europa delle malattie tropicali si possono far risalire ai cambiamenti climatici. La combinazione di ondate di calore, piogge torrenziali e inondazioni, ed estati mediamente più lunghe crea le condizioni ideali per queste zanzare che, abituate ai climi tropicali e subtropicali, li stanno scoprendo sempre più a nord. Gli esperti dell'ECDC avvertono che bisogna cominciare a concentrarsi sul controllo di queste popolazioni a livello continentale, ma ribadiscono anche l'importanza della prevenzione a livello personale – dall'uso dei repellenti a quello delle zanzariere – che andrebbe incoraggiata a livello istituzionale, anche con campagne di sensibilizzazione su un problema che ci sembra lontano, ma che rischiamo di trovarci in camera da letto da un momento all'altro.