Animali

Gli elefanti sono abitudinari e questo sta diventando un problema

Gli elefanti preferiscono nutrirsi sempre negli stessi luoghi, ma siccità e riscaldamento globale stanno mettendo a dura prova le loro abitudini.

Gli elefanti hanno una memoria proverbiale, un'intelligenza superiore e una grande capacità di risolvere problemi. Sono però anche, come spiega uno studio pubblicato su Scientific Reports, animali estremamente abitudinari, almeno per quel che riguarda la loro alimentazione: una volta che hanno trovato un luogo ricco di cibo ci si affezionano e tornano sempre lì a nutrirsi. Il problema è che, soprattutto negli ultimi anni e a causa dei cambiamenti climatici, non è sempre possibile tornare a rifornirsi al "supermercato preferito". Una circostanza da tener ben presente se vogliamo proteggerli. 

"Sono abitudinario…". Lo studio della Bangor University si è concentrato sugli elefanti africani del Kruger National Park, in Sudafrica, e in particolare su 13 gruppi familiari che sono stati dotati di collari GPS e seguiti nei loro spostamenti per otto lunghi anni. I collari aggiornavano la posizione degli animali ogni mezz'ora, il risultato è un'enorme mole di dati che riflette le loro abitudini e i loro movimenti con estrema precisione. 

Analizzandoli, il team gallese ha scoperto che, nonostante il Kruger National Park copra circa 20.000 km2, gli elefanti frequentano poche, selezionate aree, che sono sempre le stesse anno dopo anno. O almeno così vorrebbero i pachidermi, che non sempre però possono esaudire il loro desiderio.

È un problema di piogge. Con il passaggio dalla stagione umida (primavera/estate) a quella secca (autunno/inverno), gli elefanti cambiano dieta, passando dall'erba a piante più legnose. Quando il cambio di stagione è particolarmente piovoso, rimangono nelle loro aree preferite per divorare le ultime erbe succulente dell'anno. Quando però le piogge sono ridotte, come capita sempre più spesso negli ultimi anni, gli elefanti abbandonano i "loro" terreni per andare in cerca di cibo altrove, consumando così più energie. Inoltre, gli esemplari che non vivono in un parco nazionale corrono ulteriori pericoli se si allontanano dalle loro aree abituali, perché vivono in un habitat frammentato che li potrebbe esporre a interazioni indesiderate con gli esseri umani.

17 gennaio 2023 Gabriele Ferrari
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