Il loro canto non è una risposta al sorgere del sole. Una ricerca dell’Università di Nagoya, in Giappone, ha registrato le emissioni di alcuni galli esposti per 14 giorni a luce artificiale: gli animali cantavano comunque ogni 23,8 ore. Quando alla luce era alternato il buio, come in natura, emettevano un canto anticipatorio (si manifesta anche nella specie selvatica) circa due ore prima della luce, per cantare però ancora appena dopo il suo arrivo. Ciò fa pensare che il canto sia regolato più da ritmi biologici interni, che dagli stimoli ambientali.
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