Un'indagine sulla pesca agli squali denuncia la preoccupante diminuzione di questi predatori.
Uno squalo martello (Sphyrna lewini), le cui popolazioni sono diminuite quasi del 90 per cento. © Philip Colla/OceanLight.com-Science. Clicca qui per scaricare l'immagine come sfondo per il computer. (attenzione, l'immagine è di quasi 70 kbyte). |
Massacri in alto mare. Le popolazioni dello squalo martello, per esempio, sono calate di almeno l'89 per cento, e lo squalo bianco del 79 per cento. Gli autori affermano con forza che la pesca eccessiva sta minacciando la sopravvivenza della maggior parte degli squali nell'Atlantico nord-occidentale. Neppure chiudere alla pesca vaste aree potrebbe servire, perché lo sforzo di pesca sarebbe semplicemente spostato più in là, e gli squali si spostano moltissimo, finendo quindi prima o poi nelle reti. L'unica soluzione sarebbe chiudere buona parte delle aree dell'Atlantico di fronte alle coste americane e diminuire la pesca, in modo da avere un approccio ecosistemico (che tiene cioè presente la sopravvivenza di molte specie), piuttosto che cercare di salvaguardare una specie per volta.
(Notizia aggiornata al 20 gennaio 2003)