Per chiedere del cibo, bonobo e scimpanzé tendono la mano, con il palmo aperto. Ma compiono lo stesso movimento anche per fare delle avances alla compagna, o per riappacificarsi dopo un conflitto. Dall’analisi di questi gesti, che sono caratteristici anche degli uomini, due scienziati del Centro di Ricerca sui Primati Yerkes di Atlanta (Georgia) hanno dedotto che, con ogni probabilità, il linguaggio umano ha avuto origine proprio da espressioni gestuali di arti e mani dei primati.
Studiando separatamente bonobo e scimpanzé, gli studiosi hanno rilevato 18 segnali facciali e vocali e ben 31 gesti diversi. Mentre, per entrambe le specie, smorfie e urla sono proprie delle situazioni di paura e dolore, i gesti assumono significati diversi a seconda del contesto in cui avvengono. I movimenti di braccia e mani, secondo i ricercatori, potrebbero essere stati usati dai nostri antenati vissuti tra i 5 e i 6 milioni di anni fa, che li utilizzavano soprattutto nelle situazioni in cui il silenzio era d’obbligo, come la caccia. I vocalizzi sarebbero arrivati solo in un secondo momento, una volta sviluppatasi l’area cerebrale adibita al linguaggio.
Foto: © Pollick and de Waal