I grattini sulla gola e sulla pancia vincono. Mentre la coda, ce lo insegnano fin da bambini, non si tocca mai. Per i cani (come per noi) le carezze sono un toccasana: molti studi dimostrano che regalano benessere psicofisico sia a chi le fa, che a chi le riceve. Certo, ogni padrone dovrebbe sapere, con l'esperienza, dove e come accarezzare il proprio cane, magari dopo averlo imparato a sue spese: non tutte le carezze sono uguali, ogni esemplare ha le sue zone preferite e anche il modo in cui lo si coccola può provocare reazioni di ogni tipo.
Un amico in più. La regola fondamentale per coccolare un cane, dunque, è imparare a conoscerlo e capire che cosa gli piace e che cosa lo mette a disagio. Ciò detto, ci sono indicazioni generali che valgono più o meno per ogni cane, e che bisognerebbe sempre prendere in considerazione soprattutto se si ha a che fare con un esemplare sconosciuto, o se si sta prendendo confidenza con il proprio nuovo amico. Ecco quindi una sintetica guida alle carezze giuste, nei punti giusti.
Sulla testa. Meglio di no! Le carezze a mano aperta sulla testa possono sembrarci un gesto di affetto, ma per il cane sono un segno di dominanza e autorevolezza: non tutti i cani lo apprezzano, a meno che il gesto non venga dal padrone con il quale ha confidenza. Se proprio dovete toccare la testa a un cane, meglio sulla gola.
Sul petto. Sì: lo si può considerare come una continuazione della zona golare, e i cani apprezzano i grattini sulla gola.
Sulla pancia. Un cane che offre la pancia scoperta alle coccole del padrone (o addirittura di un'altra persona) è un cane tranquillo e che si fida di chi ha di fronte. Se state coccolando un cane e questo si gira sulla schiena, grattatelo pure sulla pancia: apprezzerà molto.
Sulle zampe. Meglio evitare: non è una zona particolarmente sensibile e anzi a molti cani dà fastidio essere toccati qui.
Sulla schiena e sui fianchi. Meglio di no: non è una zona particolarmente sensibile e anzi a molti cani dà fastidio essere accarezzati qui.
Sul fondoschiena e sulla coda. Decisamente meglio di no: la coda è una delle zone più sensibili del corpo di un cane, oltre a essere un potente strumento espressività.