Dalle Canarie all'Inghilterra ci sono quasi 4.000 km: una distanza notevole per noi esseri umani, figuratevi per un ragno. Eppure la Steatoda nobilis, quella che chiamiamo falsa vedova per la sua somiglianza con la vedova nera (Latrodectus mactans), ce l'ha fatta; ci ha messo circa 150 anni, ma ora è uno dei ragni più diffusi al mondo e uno dei più presenti in alcune zone d'Europa, specialmente nelle nostre case.
In espansione. Questo è un problema: un nuovo studio pubblicato su Clinical Toxicology dimostra che il morso della falsa vedova contiene un veleno così potente che può addirittura spedire un essere umano all'ospedale – il che, considerando la rapida espansione della specie, potrebbe trasformarsi in un'emergenza da non sottovalutare.
Come detto, la prima casa della falsa vedova era nell'Oceano Atlantico: la specie è originaria delle Canarie e dell'isola di Madeira, territori portoghesi situati al largo delle coste del Marocco. È proprio da lì che la Steatoda nobilis ha cominciato a diffondersi molto rapidamente, soprattutto negli ultimi 150 anni.
In tutto il mondo. Sfruttando i passaggi involontari offerti loro da aerei e navi cargo, questi ragni sono arrivati prima in Europa e in nord Africa, poi nel resto del mondo - negli Stati Uniti, per esempio, è stata riconosciuta come specie invasiva solo nel 2011, e tra il 2016 e il 2018 si è stabilita anche in Cile, Colombia ed Ecuador. L'Inghilterra e l'Irlanda si sono rivelate tra le mete predilette per le false vedove: le prime testimonianze di questo ragno in Inghilterra risalgono al 1879.
Oggi, la falsa vedova è, in Inghilterra e in Irlanda, una delle specie più diffuse. Il vero problema è che solitamente si stabilisce in ambienti urbanizzati, in particolare nelle case: l'88% dei morsi ufficialmente registrati sono avvenuti quando la vittima era a letto addormentata, oppure perché il ragno si era nascosto in un vestito o in una scarpa. Fino a oggi si era dibattuto dell'effettiva pericolosità del morso di Steatoda nobilis, ma lo studio dell'università di Galway dimostra che può provocare una vasta gamma di sintomi più o meno gravi, e che possono portare anche all'ospedalizzazione della vittima: dal gonfiore localizzato e persistente nella zona del morso a brividi, nausea, variazioni della pressione sanguigna e difficoltà di movimento.
Un database in aiuto. Lo studio presenta anche un database genetico da utilizzare in ospedale quando si tratta con un sospetto morso di falsa vedova: capita spesso che sia impossibile identificare il "colpevole" di un morso perché la prima reazione è schiacciarlo, e riconoscere rapidamente se si tratta di veleno di falsa vedova o di un'altra specie può essere decisivo per il trattamento.