Circa 4.200 anni fa, nelle pianure dell'Eurasia, un quadrupede cominciò a diffondersi a macchia d'olio, accompagnato da un altro mammifero a noi ben noto - l'essere umano. Questo quadrupede è da migliaia di anni un pezzo fondamentale della nostra esistenza, e ha cambiato radicalmente la nostra società; eppure ancora oggi non siamo sicuri di una cosa: dov'è che, esattamente, abbiamo cominciato ad addomesticarlo?
Il dubbio. Sveliamo subito l'arcano: stiamo parlando dei cavalli, che da più di 4.000 anni ci aiutano a coltivare i campi, trasportare merci e persone e fare la guerra. Fino a oggi, però, non sapevamo con certezza dove fosse nato questo rapporto così stretto, ma uno studio pubblicato su Nature risponde infine al dubbio dimostrando che è in Russia che abbiamo addomesticato i primi cavalli della nostra storia.
Finora avevamo un'idea molto generale della storia della domesticazione del cavallo. Sapevamo che era accaduta circa 5.000 anni fa, tra Europa e Asia, e che i primi esemplari addomesticati erano i discendenti di animali simili a cavalli, vissuti per milioni di anni in nord America ed emigrati in Eurasia passando per la Beringia (cioè quel pezzo di terra oggi sommerso sotto lo stretto di Bering).
Turchia, Spagna o Russia? Non sapevamo però ancora dove fosse iniziato il processo: fino a oggi le zone candidate erano tre, cioè l'Anatolia, la penisola iberica e le steppe sud della Russia. Il gruppo di ricerca della University Paul Sabatier di Tolosa ha quindi ricostruito il genoma completo di 273 cavalli fossili (ritrovati tra Europa e Asia, e vissuti tutti più o meno nel periodo della prima domesticazione) per ricostruirne le parentele e provare quindi a capire da dove di preciso sia cominciata la rivoluzione equina.
Lo studio ha dimostrato che fino a circa 5.000 anni fa la diversità generica nei cavalli europei era molto alta, e che gruppi umani diversi stavano cominciando ad addomesticare specie equine altrettanto diverse. Poi, circa 4.700 anni fa in una regione della Russia situata alla confluenza tra i fiumi Volga e Don, vennero addomesticati i primi esemplari di Equus caballus, che da lì cominciarono a diffondersi nel resto del continente. Gli abitanti della regione li allevavano e li usavano per spostarsi e spostare merci su lunghe distanze: in questo modo poterono diffondersi nelle regioni circostanti, sostituendo rapidamente tutti gli altri equini che pascolavano nelle steppe dell'Eurasia.
Altro crollo. La selezione per certe caratteristiche (docilità, resistenza, la capacità di portare "a bordo" un umano) portò a un crollo ulteriore (e molto rapido: si parla di centinaia di anni, non di migliaia) della diversità genetica dei cavalli, e all'emergere del cavallo domestico come lo conosciamo oggi.