A che temperatura era il sangue dei dinosauri? Era caldo o freddo? Più precisamente: in che modo le "lucertole terribili" riscaldavano il loro corpo? Usavano una fonte interna come fanno i loro discendenti (gli uccelli) o dovevano affidarsi alla luce del sole come fanno le moderne lucertole? Il dibattito anima da sempre il mondo della paleontologia, e nel corso dei decenni le risposte sono cambiate in concordanza con le nuove scoperte. L'ultima delle quali, proposta in uno studio su Nature, ha il potenziale per mettere a tacere qualsiasi ulteriore discussione, perché fa contenti tutti: i dinosauri, secondo il team di Caltech che ha condotto la ricerca, erano sia a sangue caldo, sia a sangue freddo.
A caccia di ossigeno. Quando i primi dinosauri furono scoperti, e battezzati come "lucertole terribili", la questione del loro calore corporeo non venne neanche presa in considerazione: erano lucertole, e quindi si scaldavano come le lucertole, crogiolandosi al sole per alzare la temperatura del sangue e avere le energie necessarie a passare la giornata. Un'interpretazione che però negli anni è stata contestata, soprattutto dopo che si è scoperto il legame tra dinosauri e uccelli (che producono il loro calore corporeo internamente). C'è anche la questione delle dimensioni: alcuni dinosauri erano talmente grossi da essere in grado di mantenere una temperatura corporea costante senza bisogno dell'aiuto del sole.
Ma come si fa a stabilire se un dinosauro fosse "a sangue freddo" o meno? Finora abbiamo preso in considerazione alcuni parametri indiretti (per esempio il tasso di crescita, che è più alto negli animali endotermi), mentre il team di Caltech ha tentato un approccio innovativo: tutti gli animali consumano ossigeno per sostenere il proprio metabolismo, e quelli "a sangue caldo" ne consumano di più. Poiché il consumo di ossigeno lascia tracce organiche nell'organismo, che possono fossilizzarsi e rimanere conservate a milioni di anni di distanza, il team ha calcolato questo consumo per diversi dinosauri: l'ha paragonato a quello di animali ancora esistenti e ha così potuto definire la condizione termica di molte specie di rettili preistorici.
Nessuna regola. I risultati dicono che non esiste una risposta univoca alla domanda sul sangue dei dinosauri. Alcuni erbivori, per esempio i famosissimi Triceratops e Stegosaurus, avevano un consumo di ossigeno paragonabile a quello dei moderni rettili, ed erano quindi "a sangue freddo": dovevano scaldarsi al sole per attivarsi, come fanno oggi le lucertole.
Molte specie carnivore, tra cui Tyrannosaurus e Velociraptor, consumavano invece molto ossigeno – come d'altra parte facevano alcuni giganteschi sauropodi, per esempio Diplodocus, che erano erbivori. Non c'è quindi una regola univoca (legata per esempio alla dieta o alle dimensioni) che stabilisce se un dinosauro fosse a sangue caldo o freddo: ogni specie fa(ceva) storia a sé.