Il rondone (Apus apus), un piccolo uccello migratore della famiglia degli Apodidi, sembra plasmato dall'aria e per l'aria. In volo somiglia a una falce di Luna, con una testa piccola e la coda che accompagnano l'andamento della curvatura delle ali. Si sapeva da tempo che questo uccello può volare per giorni senza sosta, senza mai posarsi da nessuna parte, ma ora una ricerca rileva che può addirittura trascorrere anche 10 mesi in volo senza mai posarsi.
Scende a terra solo quando deve costruirsi il nido, per depositare e covare le uova, perché in volo può anche accoppiarsi.
A riposo per pochi un attimo. Anders Hedenstrom, biologo all’università di Lund (Svezia), ha condotto il suo studio sul rondone (vedi Current Biology, in inglese) con l'ausilio di rilevatori che, in 1,1 grammi, includono accelerometro e sensore di luce, per determinare la posizione dell'uccello di giorno e di notte.
In questo modo sono stati "seguiti" 19 rondoni, tra il 2014 e il 2015, che hanno trascorso l’inverno in Africa occidentale e l'estate in Europa.
Tre di loro non si sono mai posati a terra, letteralmente; gli altri sono scesi in rare occasioni, durante la notte, e solo per pochi minuti. Sta di fatto che in media gli uccelli sono rimasti in volo per il 99 per cento del tempo, a eccezione del periodo di nidificazione.
Il mistero del sonno. Le registrazioni hanno permesso di verificare che durante tutto l'anno, in particolare al crepuscolo, gli uccelli possono salire fino a oltre 2 km di quota. Hedenstrom ritiene che, quando arrivano a queste altezze, si riposino fino ad addormentarsi mentre proseguono il volo come alianti. È difficile spiegare come i rondoni, e altri uccelli, riescano a dormire in volo: bisognerebbe forse ricorrerere a rilevatori cerebrali sulle loro teste, ma quelli oggi disponibili pesano troppo.