La medusa immortale, Turritopsis nutricula, è stata scoperta qualche anno fa da ricercatori dell’Università di Lecce. La sua prerogativa dipende dal fatto che è capace di invertire il proprio ciclo biologico e di sfuggire così alla morte.
(Da dove viene il nome medusa? - Le meduse sono inutili?)
Doppio ciclo
Di piccole dimensioni, ha un diametro di appena 4 millimetri, si sviluppa seguendo due stadi: nel primo è simile a un piccolo polipo, è infatti dotata di tentacoli utili per la caccia sottomarina, nel secondo si trasforma in medusa, con lo sviluppo di più tentacoli (passa da una decina a oltre 80). Una volta raggiunta la maturità sessuale e dopo essersi riprodotta, non muore. Scende sul fondo del mare e torna allo stadio giovanile da cui si era sviluppata.
Per gli scienziati questo ringiovanimento è reso possibile, a livello cellulare, a causa di un fenomeno conosciuto come “transdifferenziamento”.
Il mutamento è dovuto all’azione delle cellule che da altamente specializzate si ri-trasformano in cellule non specializzate, tipiche della fase giovanile. Cellule, come quelle muscolari, che sono capaci di perdere la loro specializzazione morfologica e ritornare a uno stadio totipotente attraverso il quale possono essere prodotte nuove cellule con differenti caratteristiche. Quello che rende speciale questa medusa, però, non sono le cellule in sé e per sé, ma il processo che riporta indietro l’orologio biologico. Processi parziali di questo tipo sono presenti anche in altri animali, come tritoni e lucertole che possono rigenerare alcune parti del loro corpo.
(Brividi in gelatina: arrivano le meduse)