Gli animali selvatici possono bere l’acqua stagnante delle pozze, cibarsi di alimenti certamente non cotti e tutt’altro che sterilizzati perché posseggono anticorpi (molecole del sistema immunitario) che li rendono più resistenti. Per esempio, gli avvoltoi producono enzimi che li rendono capaci di digerire anche la putrescina e la cadaverina, due sostanze molto tossiche che si formano nella carne in putrefazione. Non a caso gli animali da compagnia, cani e gatti, che vivono in un ambiente meno naturale e più protetto, sono più deboli e devono essere nutriti con cibi appropriati, quasi “umani”. E perfino l’uomo possiede, sia pure in misura limitata, una di queste caratteristiche: dai suoi progenitori, che spesso mangiavano frutta vecchia e quindi già in fermentazione, ha ereditato la capacità di ingerire senza danno quantità moderate di alcool. Tuttavia, anche se noi non possiamo constatarlo facilmente, molto spesso proprio per avere mangiato quei cibi gli animali selvatici sono afflitti da parassiti e da malattie, a causa delle quali possono anche morire. Un esempio è la toxoplasmosi, che sia l’uomo sia gli altri animali possono contrarre mangiando carne cruda.