Comedy Wildlife Photography Awards 2018: i vincitori
Scoiattoli determinati, squali ammiccanti e rinoceronti con le piume: il volto più lieve e scanzonato della vita animale in un concorso fotografico che non dimentica l'importanza della tutela della biodiversità.
"Fermi tutti!": con questo scatto di uno scoiattolo dall'aria risoluta, Mary McGowan si è aggiudicata il primo premio in assoluto più altri due riconoscimenti, l'Affinity People's Choice Award e l'Alex Walker's Serian Creatures of the Land.
CWPA
La Natura offre scorci di maestosa bellezza, immagini auliche e drammatiche, ma anche scene ironiche ed esilaranti: proprio su queste si concentra il concorso di fotografia animale che insieme diverte e fa riflettere, il Comedy Wildlife Photography Awards.
Il premio è nato per la necessità di sottolineare il lato più leggero e divertente della vita animale, in un panorama di concorsi seri, posati e prestigiosi; e allo stesso tempo per porre l'accento sull'importanza della conservazione animale (per questo la Born Free Foundation, che si occupa di questi temi, è partner del concorso). Le stesse creature che in queste foto ci fanno sorridere, sono minacciate dalla nostra disattenzione per l'ambiente, dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento e dalle nostre abitudini di consumo.
Le foto premiate nel 2018 sono state scelte tra migliaia di proposte in otto diverse categorie. Qui sotto una selezione delle nostre preferite, oltre alla vincitrice assoluta - a inizio pagina.
Fotogallery17 curiosità naturali (+1) ai limiti dell'assurdo
Il naso "clacson" della Nasica. Non c'è niente da fare: a un osservatore umano, l'appendice nasale della Nasica (Nasalis larvatus), un primate diffuso nelle foreste tropicali del Borneo, appare decisamente esagerata. Ma le femmine di questo cercopiteco potrebbero non pensarla così. La "proboscide", che in un maschio adulto può raggiungere i 17 cm di lunghezza, è un tratto sessuale comparabile alla coda del pavone, che attira l'attenzione delle partner e produce richiami sonori per allontanare i rivali. La nasica ha anche un'altra curiosa caratteristica: è probabilmente l'unico primate che rigurgita il bolo per rimasticarlo, un po' come fanno le mucche. Una selezione dei più curiosi nasi animali (guarda)
Le erezioni lampo degli struzzi. Altro che nascondere la testa sotto la sabbia. Quando si tratta di sesso, per il maschio di struzzo (Struthio camelus) vale la massima "breve, ma intenso". I pennuti - tra i pochi a vantare un pene vero e proprio - gonfiano però il proprio organo genitale con un sistema linfatico e non vascolare (come accade invece nell'uomo). Per il liquido linfatico, tuttavia, la pressione è minore che per il sangue. Questo fa sì che le erezioni degli struzzi durino appena qualche secondo.
Le più curiose strategie di corteggiamento animali
Gli artigli retrattili della rana pelosa. Il meccanismo di difesa della Trichobatrachus robustus, una rana originaria dell'Africa centrale, è da molti paragonato a quello di Wolverine degli X-Men. Se minacciato questo anfibio è in grado di rompere intenzionalmente le ossa delle zampe posteriori, per spingere attraverso la pelle le ossa affilate, a guisa di artigli. Queste rane - che qui vediamo all'interno del Natural History Museum di Londra - hanno anche curiose appendici simili a peli sparse sulla pelle, che servono ad aumentare la superficie cutanea in grado di assorbire ossigeno.
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Le feci a proiettile dei pinguini. Oltre alle ossa dense adatte a nuotare e alle zampe antigelo per resistere al freddo i pinguini possono vantare un'altra, importante abilità: quella di espellere le feci con una potenza pari a 5-10 volte quella dell'uomo (!). A cosa serve? A tenere pulito il nido: così i pigri pennuti possono scaraventare i propri bisogni lontano, e senza bisogno di muoversi. Per questa scoperta i ricercatori Victor Benno e Jozsef Gal si sono aggiudicati, nel 2005, l'Ig Nobel per la Dinamica dei fluidi.
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Gli arpioni anali delle mosche-scorpione. L'accoppiamento è una faccenda tutt'altro che semplice per le mosche scorpione (ord. Mecoptera), chiamate così per la parte terminale dell'addome dei maschi, che ricorda la coda di uno scorpione. In genere la femmina cede alla corte soltanto quando non è impegnata a mangiare. Allora il maschio le offre una goccia di saliva che depone al suolo, e mentre la partner se ne nutre, ne approfitta per accoppiarsi, rinnovando di tanto in tanto la sua esca. I maschi del genere Dicerapanorpa fanno ben di più: trattengono la partner con due speroni anali durante la copula, in un abbraccio che può durare due ore. Leggi anche: l'affascinante storia evolutiva dell'ano
Anche alle mucche piace l'erba. E non solo i comuni ciuffi da pascolo. In Messico e Stati Uniti, può capitare che mangino astragalo e Oxytropis, erbe velenose dagli effetti stupefacenti che crescono in quei prati. Gli effetti si vedono: gli animali divengono solitari, iniziano a camminare in modo strano, vanno a sbattere contro gli ostacoli e tentano improbabili salti per superare barriere inesistenti (come un bastoncino posato a terra). Il fenomeno prende il nome di locoismo.
I dinosauri si facevano di LSD?
I delfini si sballano con i pesci palla. Gli amanti del sushi lo sanno bene: le neurotossine del pesce palla possono risultare mortali. Ma assunte in piccole dosi, hanno un effetto narcotico. Almeno è quello che sembrano sortire su una popolazione di delfini osservata per la prima volta dai cameramen della BBC (vedi video qui sotto). Alcuni cetacei sono stati visti passarsi con delicatezza un pesce palla, lasciare uscire un po' della sua aria in acqua, e poi galleggiare a pelo della superficie in uno stato di "trance".
Alcuni rospi hanno i baffi. Peggio di un uomo dalla barba ispida: i maschi di Leptobrachium boringii, un rospo endemico del Monte Emei, nel Sichuan (Cina), esibiscono spine di cheratina sul labbro superiore, durante la stagione degli amori. I baffi aguzzi sono legati alla lotta per il territorio e per la partner migliore. Come si usano? Conficcandoli nella pancia dell'avversario, per vedere se si sposta.
E anche alcuni ragni. Anche i ragni marroni della specie Heteropoda venatoria esibiscono folti baffetti chiari. Questi non servono ad attrarre la partner e nemmeno a seguire una moda. Ma ad attirare le prede che di notte, vedendo la chiara peluria, si avvicinano e cadono in trappola.
I pipistrelli praticano il sesso orale... Protetti dalle tenebre e dalla privacy offerta dalle foglie, i pipistrelli dal muso corto maggiore (Cynopterus sphinx), una specie diffusa nei paesi asiatici, si cimentano nel sesso orale. In particolare le femmine sono state osservate leccare la base dei genitali maschili, per prolungare (e non accorciare) il rapporto. Si tratta dell'unico non primate in cui sia stato documentato questo comportamento: accade anche nei bonobo, ma in genere tra giovani maschi, come forma di gioco.
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... e sabotano i sensi dei rivali. Tra una prodezza erotica e l'altra, i pipistrelli dovranno pur mangiare. Il pipistrello dalla coda libera messicano (Tadarida brasiliensis) pur di accaparrarsi il boccone migliore, interferisce con i suoni di ecolocalizzazione dei rivali, disorientandoli proprio mentre stanno per avventarsi sul boccone. Anche una falena moltro scaltra è stata osservata nell'impresa, che riesce a salvarle la vita.
Esistono formiche vampiro. Che, fortunatamente, non succhiano sangue umano ma - fatto ancora più "sadico" - quello dei loro eredi. Le formiche del genere Mystrium, diffuse in Madagascar, praticano fori nel corpo delle larve e si nutrono della loro emolinfa (l'equivalente del sangue). Questo comportamento non sembra uccidere le larve (che finiscono soltanto "bucherellate") ma nutre le formiche adulte. La stessa forma di cannibalismo avviene con le formiche del genere Amblyopone (nella foto durante uno spuntino), diffuse in Australia e Nuova Guinea.
I pinguini non sentono il sapore del pesce. Un altro mito che crolla: come è possibile che i pinguini non sentano il sapore della loro principale fonte di cibo? Uno studio genetico uscito a febbraio 2015 afferma che i pennuti hanno perso i recettori di tre dei cinque sapori fondamentali nel corso dell'evoluzione: l'umami (fondamentale per percepire il sapore del pesce), il dolce e l'amaro. Percepiscono solo l'aspro e il salato, ma non è che importi più di tanto, dal momento che questi uccelli divorano la loro preda intera, inghiottendola senza assaporarla. Il freddo, che neutralizza il funzionamento di alcuni recettori, potrebbe aver contribuito a questo scherzetto evolutivo.
Le otarie fanno sesso con i pinguini. Gli episodi sono stati documentati in quattro diverse occasioni su Marion Island, un'isola dell'Oceano Indiano sub-antartico (ve ne avevamo parlato qui). Il macabro fatto sembrerebbe legato alla frustrazione sessuale dei giovani maschi di otaria orsina antartica (Arctocephalus gazella), che vedono nei pinguini reali (Aptenodytes patagonicus) una facile preda sessuale.
Esistono animali con un ano multifunzionale. Una specie di cetriolo di mare, il Parastichopus tremulus, utilizza il proprio orifizio anale sia per defecare, sia per respirare. Ma soprattutto, lo usa come organo di difesa: quando si sente attaccato, espelle dall'ano parte delle proprie viscere, e in alcuni casi anche parte dell'apparato respiratorio. Gli organi avvolgono l'intruso come in una rete, e permettono all'animale di strisciare via in tranquillità. Gli organi si riformeranno al suo interno poco dopo. L'origine biologica dell'ano ci racconta dell'evoluzione
La tartaruga dalla bocca sporca. A proposito di orifizi, per alcuni animali la faccenda può funzionare "al contrario": quando è il momento di far pipì, la tartaruga dal guscio molle della Cina (Pelodiscus sinensis) immerge la testa sott'acqua e fa passare l'urea attraverso piccole strutture simili a branchie situate nella bocca. Un tempo si pensava che questi organi servissero per respirare, ma uno studio del 2012 ha smentito l'ipotesi. L'urea arriva alla bocca viaggiando attraverso il sangue, e viene espulsa sciacquando la bocca nelle acque salmastre dove vive il rettile. L'adattamento, unico nel regno animale, è molto utile nell'habitat della tartaruga, che predilige i piccoli specchi d'acqua stagnante. Urinare in modo "tradizionale" richiederebbe grandi quantità d'acqua, non sempre disponibili.
Nessun millepiedi ha mille zampe, ma... Ne esiste uno che ne ha 750. Il Illacme plenipes detiene l'insolito record di animale con più paia di zampe. A cosa gli servono? Probabilmente a nulla. L'animale potrebbe aver evoluto un apparato digerente estremamente lungo (in proporzione: il millepiedi in questione è lungo meno di 3 cm) per ottimizzare le risorse alimentari. Le zampe potrebbero essere un accessorio incluso nel pacchetto. L'artropode si trova in un'areale di 4,5 chilometri quadrati in California, tenuto segreto per tutelare il vermone dagli assalti dei curiosi.
Sulla Luna, potremmo correre sull'acqua. Un "bonus" extraterrestre, che esula dal mondo animale: sulla Terra le camminate sull'acqua sono appannaggio di pochi insetti, o dei basilischi (piccole lucertole tropicali). Ma sulla Luna, potremmo riuscirci anche noi: l'ha dimostrato un professore e ricercatore italiano, Alberto Minetti, con una ricerca che gli è valsa l'Ig Nobel 2013 (qui lo studio e l'intervista esclusiva). La gravità lunare, sei volte inferiore a quella terrestre, consentirebbe di muovere per qualche secondo i piedi nell'acqua senza sprofondare. La ricerca potrebbe servire a costruire robot con questa capacità. E se la Luna orbitasse all'altezza della ISS?
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L’articolo "Geniale Champollion" ripercorre le intuizioni del linguista che decifrò i geroglifici, mentre in "Egittologia made in Italy" celebriamo i pionieri italiani della disciplina. Concludiamo questa sezione con "Salvate Abu Simbel", che narra il salvataggio dei maestosi templi minacciati dalle acque.
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Carabinieri a Creta: una missione di pace italiana nel cuore del Mediterraneo.
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