Gli allevamenti intensivi, e in generale tutti gli allevamenti a scopo commerciale, sono luoghi stressanti per gli animali che ci abitano; e lo stress può causare loro danni a lungo termine, che ne peggiorano la qualità e la durata della vita e, incidentalmente, ne riducono anche il valore commerciale e la salubrità per chi consuma. Ma come si fa a misurare i livelli di stress negli animali da allevamento?
Il logorio della vita moderna. Un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Genetics fornisce una soluzione valida per le galline, e propone un metodo che potrebbe essere valido anche per altri animali d'allevamento. Di cosa si tratta? Per dirla in una sola parola, di epigenetica (branca della genetica che studia le attività cellulari che hanno il compito di modificare l'espressione del DNA senza provocare mutazioni nei geni).
Un animale sottoposto a stress, che sia selvatico o viva in un allevamento, vede la sua salute deteriorarsi rapidamente, e il suo sistema immunitario indebolirsi. Dal punto di vista degli animali questo significa sofferenza costante e un'aspettativa di vita più bassa, mentre per noi umani i problemi sono commerciali: più gli animali sono stressati meno rendono, aumentando così la quantità di carne da scartare perché invendibile o addirittura tossica.
L'importanza dei globuli rossi. Il team di ricerca, che comprende ricercatori dell'università di San Paolo, in Brasile, e di quella di Uppsala, in Svezia, è andato alla ricerca di segnali genetici di questo tipo di stress, e ha scelto due gruppi di galli livornesi come campione: uno è stato trattato con tutti i riguardi, l'altro sottoposto a varie condizioni di stress tipiche degli allevamenti intensivi (carenza di cibo e acqua, isolamento...). Dopodiché, il gruppo ha concentrato la sua attenzione sui globuli rossi degli animali.
È qui che la ricerca ha rivelato tracce dello stress subito, sotto forma di metilazione: è un processo epigenetico per il quale alcune molecole (chiamate gruppi metile) si attaccano a pezzi di DNA, modificandone l'espressione (per esempio "accendendo o spegnendo" uno o pù geni) senza per questo cambiare la sequenza genetica originale. I galli di entrambi i gruppi mostravano nei globuli rossi tracce di metilazione, ma in sequenze molto diverse tra loro: secondo lo studio, la discriminante tra le due "versioni" è proprio lo stile di vita condotto fin lì.
Gli autori spiegano che ancora non sanno quanto a lungo persistano questi cambiamenti, e quale sia quindi la finestra temporale valida per rilevare se un animale che vive in allevamento è stressato o meno; ma con il miglioramento delle tecniche sarà possibile sviluppare strumenti diagnostici in grado di fornire una risposta in tempi rapidi, con tutti i benefici che ne deriveranno per gli animali.