Con questo termine generico si indicano alcuni vermi platelminti parassiti dell’uomo. I più diffusi sono la Taenia solium, la Taenia saginata e il Diphyllobotrium latum. La prima ha come ospite intermedio il maiale, la seconda i bovini e il terzo l’intestino di alcuni pesci. Questi animali ingeriscono le uova dalle quali si sviluppano le larve, che a loro volta possono essere ingerite dall’uomo con la carne. Se questa non è stata cotta a sufficienza, giunte nell’intestino umano le larve si fissano ai tessuti per mezzo di uncini e iniziano lo sviluppo, che consiste nella generazione continua di segmenti (proglottidi) uniti l’uno all’altro, che danno al verme la forma di un nastro, lungo anche alcuni metri. Ogni proglottide ha un apparato sessuale e produce quindi uova che, eliminate con le feci, in condizioni di scarsa igiene possono diffondersi, alimentando il ciclo. L’infestazione da tenia si cura con medicine specifiche e la guarigione si ha solo quando viene eliminata la testa (scolice) del verme, che è quella che genera le proglottidi.