Oltre alla pandemia da CoVID-19 che sta tormentando il mondo intero da ormai più di un anno, il continente africano ha dovuto combattere in questi mesi anche con una piaga di proporzioni bibliche: l'invasione delle locuste. Prima in Kenya, a partire dal dicembre 2019, poi in India, e infine, sul finire del 2020, in Sudafrica, che in ottobre è uscito dal periodo di siccità più lungo degli ultimi cento anni solo per trovarsi invaso da milioni di locuste brune.
La resistenza delle locuste. Come hanno fatto questi animali a sopravvivere così a lungo senz'acqua, e a farsi trovare pronti con l'arrivo delle prime piogge? Lo spiega su The Conversation Frances Duncan, docente alla University of the Witwatersrand (Johannesburg, Sudafrica), svelando che il segreto sta nelle uova.
Le locuste che hanno invaso il Kenya e l'India appartengono alla specie Schistocerca gregaria, mentre quelle di cui parla Duncan sono locuste brune (Locustana pardalina). Si tratta di una specie endemica dell'Africa del sud che regolarmente sciama nella regione del Karoo nama; si nutre prevalentemente di un'erba locale (Enneapogon desvauxii), ma non disdegna qualsiasi pianta trovi sul suo percorso: l'importante è nutrirsi, e dal momento in cui emergono sotto forma di sciame non pensano ad altro, per la disperazione delle popolazioni locali che vedono i loro raccolti devastati. L'attuale invasione, cominciata lo scorso ottobre e che da qualche settimana sta andando verso una seconda ondata, arriva in un momento particolarmente delicato: la regione è appena uscita da una siccità cominciata nel 2013 che ha causato danni incalcolabili all'agricoltura del Sudafrica.
La precedente invasione di locuste brune in Sudafrica risaliva al 2012, un anno prima dell'inizio della siccità. Questo significa che negli ultimi sette anni questi insetti sono rimasti in qualche modo nascosti, dormienti in attesa del loro momento. Come hanno fatto? Duncan spiega che gli embrioni di locusta bruna sono capaci, quando sono ancora dentro all'uovo, di regolare il ritmo del proprio metabolismo (e quindi della crescita), rallentandolo a comando quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli.
Uova a orologeria. In questo modo, una covata deposta in un terreno favorevole può schiudersi quando è pronta; se però nel frattempo le condizioni cambiano, e viene a mancare quell'umidità che è essenziale per la crescita delle piante che fanno da cibo alle locuste neonate, le uova "si addormentano", e cominciano il conto alla rovescia in attesa della prossima pioggia. Un'attesa che può durare anche anni, come successo in Sudafrica, e che dimostra che non si è mai del tutto al sicuro dalle locuste e da un'invasione improvvisa.
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