Utilizzando come bussola per le grandi distanze il campo magnetico terrestre e orientandosi poi con vista e olfatto quando sono in prossimità del luogo da raggiungere.
Il campo magnetico, infatti, varia (anche se di poco) da un anno all’altro, ma va benissimo per guidarli nelle migrazioni di migliaia di chilometri che li portano dalle acque dove vivono (tra le isole Fær Øer e la Groenlandia) e i fiumi di Europa e Nord America nei quali sono nati e dove tornano per riprodursi.
Campo magnetico
Secondo uno studio condotto da Kenneth Lohmann dell’Università del North Carolina a Chapel Hill e dai suoi collaboratori, i salmoni, la prima volta che guadagnano il mare, sarebbero infatti in grado di memorizzare le caratteristiche del campo magnetico per sfruttarle quando, intorno ai 4 anni di età, dovranno cercare il luogo dove sono nati. All’inizio del 2013 un nuovo studio, della Oregon State University, ha confermato questa teoria studiando i dati raccolti in 56 anni di osservazioni delle migrazioni dei salmoni rossi (Oncorhynchus nerka) dall’oceano al fiume Fraser in British Columbia. La rotta seguita dai pesci intorno all’isola di Vancouver sembra essere determinata proprio dalla percezione dei cambiamenti dell’intensità del campo magnetico.
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