Una mappa odorosa dell’ambiente che li circonda permette ai piccioni di ritrovare la strada secondo una nuova ricerca italiana.
Il colombaccio europeo (Columba |
I piccioni viaggiatori hanno il navigatore satellitare. O meglio, olfattivo. Una ricerca italiana, condotta da Anna Gagliardo dell’Università di Pisa, ha infatti spiegato come fanno i piccioni – noti per essere in grado di percorrere centinaia di chilometri attraverso territori sconosciuti – a ritrovare senza difficoltà la strada di casa. Sin da piccoli questi uccelli sono esposti agli odori del loro territorio di origine e dei loro simili. Diventati adulti, questi odori permettono loro di costruirsi una vera e propria “mappa odorosa” dell’ambiente che li circonda, indispensabile a guidarli nelle loro lunghe traversate.
Navigatori olfattivi e navigatori magnetici
La ricerca dell’Università di Pisa segue uno studio analogo di due anni fa che ipotizzava una diversa abilità di orientamento, basata sull’identificazione delle variazioni nei campi elettromagnetici terrestri. Per testare in parallelo le due teorie, Gagliardo ha liberato 48 piccioni a 50 chilometri dalla loro “casa”. A metà dei volatili era stato reciso il nervo olfattivo all’altra metà il trigemino, il nervo coinvolto nell’identificazione delle “mappe magnetiche”. Il giorno dopo solo un piccione con il trigemino reciso non era tornato a casa, mentre avevano ritrovato la strada solo quattro dei piccioni col nervo olfattivo non funzionante. Una prova, quindi, a favore dell’ipotesi delle mappe.
A ognuno il suo metodo
L’orientamento degli uccelli migratori ha da sempre affascinato la scienza che tuttavia non è mai stata in grado di spiegare con assoluta certezza come ciò avvenga. Alcuni volatili sembra che ritrovino la strada di casa riconoscendo le costellazioni, altri invece fanno affidamento al magnetismo terrestre, altri ancora individuano i territori noti riconoscendo le bacche e gli insetti di cui si nutrono abitualmente o seguono, come gli stessi piccioni le strade degli uomini.
Insomma, sembra che alla fine i metodi utilizzati siano più d’uno. Vero è che l’abilità dei piccioni di riconoscere in lontananza gli odori resta tra le più particolari mai individuate.
(Notizia aggiornata al 9 agosto 2006)