Anche gli animali che vivono nel mare, al pari di ogni altro organismo, hanno bisogno di una certa disponibilità di acqua dolce: serve a sostituire quella persa tramite la respirazione, con le feci e soprattutto con le urine. L’acqua di mare però ha un'elevata concentrazione di sali, e non può essere utilizzata perché, invece di idratare, provoca una disidratazione osmotica. Il problema è stato risolto in maniera diversa dai pesci veri e propri (pesci ossei) e dai mammiferi marini: i primi bevono acqua di mare, ma sono poi in grado di espellere i sali in eccesso dalle branchie e tramite le urine. I mammiferi, come i cetacei (delfini, balene ecc.), i sirenii (dugonghi) e i pinnipedi (otaria, foca, ecc.), invece non bevono mai. Sfruttano l’acqua già presente negli alimenti, e in più sono capaci di produrne altra durante la reazione chimica che è alla base della respirazione, quando la sostanza organica del cibo si combina con l'ossigeno, liberando anidride carbonica e acqua. E quest’ultima, detta “acqua metabolica”, “disseta” i loro tessuti.