Lo fanno grazie a una serie di adattamenti nella struttura del collo, che consentono a questi animali di ruotare la testa a un angolo di 270° senza subire danni. Oltre a possedere le articolazioni adatte a questi movimenti, infatti, gufi e civette hanno subìto diverse modifiche anche alla struttura dellíarteria vertebrale, come scoperto di recente da un team della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore, Maryland. Il vaso in questione, oltre a inserirsi nel collo più in alto di quanto faccia negli altri uccelli (permettendo così all'arteria di avere più "gioco"), è collegato alla carotide da vasi più piccoli.
Sangue. In questo modo, anche se il collegamento tra l'arteria vertebrale e il cranio viene interrotto da una rotazione estrema del collo, il flusso sanguigno diretto al cervello non subisce mai quelle interruzioni che sarebbero dannose, se non letali, per l'animale.