Il pitone birmano è uno dei serpenti più grossi del mondo. Nativo del sud-est dell'Asia, da qualche anno è arrivato anche negli Stati Uniti, dove – in particolare nelle Everglades, in Florida – si sta dimostrando essere una specie invasiva, e sta sterminando volpi, conigli, procioni e qualsiasi altra cosa riesca a infilarsi in bocca. Già, la sua bocca: è proverbiale per le sue dimensioni ma soprattutto per la sua capacità di aprirsi a dismisura, permettendo all'animale di inghiottire prede di dimensioni notevoli. Qual è il segreto di questa sua caratteristica anatomica? L'ha scoperto un gruppo di ricerca dell'Università di Cincinnati, e sta tutto nel tessuto connettivo. Le loro scoperte sono pubblicate su Integrative Organismal Biology.
Niente slogature. Il pitone birmano si nutre principalmente di uccelli e piccoli mammiferi, avvolgendoli nelle sue spire e stritolandoli prima di inghiottirli interi. Gli esemplari più grossi sono stati però visti mangiare animali ben più grossi – dalle capre ai maiali. Una delle spiegazioni più diffuse relative alla sua capacità di aprire la bocca abbastanza da infilarci una preda intera prevedeva che il segreto fosse nelle articolazioni della mascella che, si pensava, l'animale era in grado di slogare e risistemare a comando.
È una teoria interessante ma falsa: le articolazioni c'entrano comunque, ma il "trucco" del pitone è la presenza, tra il cranio e la mascella, di un pezzo di tessuto connettivo estremamente elastico. Questo rende le articolazioni estremamente mobili, senza però danneggiarle come farebbe una slogatura volontaria.
Che bocca grande che hai. Per mettere alla prova l'elasticità di questo tessuto connettivo, il team ha provato a far inghiottire una serie di pezzi di plastica di dimensione crescente agli oltre 40 pitoni utilizzati nell'esperimento, e che variavano anch'essi da esemplari giovani (e quindi piccoli) ad adulti lunghi più di 4 metri. È proprio uno di questi ultimi, lungo per la precisione 4.3 metri, che è riuscito nell'impresa di inghiottire la sonda più grande: 22 centimetri di diametro. Eppure, secondo gli autori dello studio, si potrebbe fare anche di meglio: stando ai loro calcoli, il pitone birmano potrebbe raggiungere anche i 30 centimetri di "apertura boccale". Un'impresa, ma anche un limite: visto che inghiotte solo prede intere, qualsiasi animale più grosso della sua bocca può sentirsi al sicuro. Forse…