Le femmine di questi uccelli si accoppiano con più compagni per migliorare il patrimonio genetico della specie.
Una nidiata di cinciarelle. |
Molti partner, migliori geni. Un recente studio condotto su una popolazione austriaca di cinciarelle (Parus caeruleus) ha dimostrato che le femmine di questi uccelli, solitamente monogame, non disdegnano qualche “avventura extraconiugale” per incrementare il tasso di eterozigosi (cioè di variabilità genetica) della propria progenie. A livello morfologico, questa strategia determina la comparsa di maschi con caratteri sessuali secondari, quali il colore del vertice del capo, più evidenti, aumentando le loro chanche nel corteggiamento e quindi nella riproduzione. A livello genotipico (cioè di geni posseduti da ogni individuo) riduce invece la probabilità che siano espressi caratteri recessivi dannosi e incrementa il numero di geni potenzialmente vantaggiosi.
La rivincita dei fratellastri. I “fratellastri” che nascono dalle relazioni extraconiugali, dunque, non solo hanno maggiori probabilità di riprodursi grazie alle migliori “doti fisiche”, ma garantiscono anche una maggiore compatibilità all'interno della popolazione, contrastando gli effetti negativi dell'incrocio tra consanguinei. In questo modo è assicurata la trasmissione di un patrimonio genetico caratterizzato da un alto tasso di variabilità e di qualità, e in definitiva, la possibilità della progenie di rispondere adeguatamente a qualsiasi sollecitazione adattativa.
(Notizia aggiornata al 24 ottobre 2003)