Attualmente esistono tre alternative all'utilizzo degli animali da laboratorio: gli studi in vitro sulle cellule animali o umane, il microdosing - cioè la somministrazione a volontari umani di dosi ridotte dei farmaci da sperimentare - e gli studi in silico, ovvero la simulazione informatica del funzionamento dei tessuti da studiare. Due agenzie governative americane – il National Institute of Health e l'Environmental Protection Agency – stanno muovendo i primi passi proprio in questa direzione: l'obiettivo è quello di mettere a punto una strumentazione robotica che analizzi centinaia di migliaia di sostanze chimiche contemporaneamente valutandone l'impatto con le cellule viventi. Secondo i ricercatori, il robot-cavia potrà effettuare fino a 10mila test al giorno.
C'è ancora da aspettare
Una cosa è certa, però: lo studio di nuove forme di sperimentazione non animale richiederà ancora molto tempo. Nel frattempo gli scienziati si impegnano a rassicurare l'opinione pubblica: la ricerca – giurano – segue ovunque rigide disposizioni legislative destinate a ridurre al minimo indispensabile il numero degli animali da sacrificare.
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