L’esigenza di tenere sotto controllo i cani è molto antica e diffusa, il motivo principale era la paura della rabbia. Ora si usa il microchip, anche se spesso accompagnato ancora dalla medaglietta, e il motivo principale è evitare gli abbandoni. Il Regolamento di polizia veterinaria del 1954 prescriveva “la regolare notifica, da parte dei possessori, di tutti i cani esistenti nel territorio comunale per la registrazione ai fini della vigilanza sanitaria e per la applicazione della tassa cani” e “l’applicazione al collare di ciascun cane di una speciale piastrina che deve essere consegnata ai possessori all'atto della denuncia”. Ma ancora prima dello Stato unitario, sin dalla fine del ‘700 inizio ‘800, esistevano obblighi analoghi. Per esempio, il Regolamento del comune di Bologna del 1829 imponeva la notifica del cane e l’apposizione di una “marca di metallo” con il relativo numero fissata sul collare. A Belluno, nel 1845, nome e cognome del proprietario dovevano essere scritti sul collare.