Secondo un recente studio il legame tra patrimonio genetico e comportamento sarebbe particolarmente forte negli alveari.
Api nutrici al lavoro. Foto: © Science/C.W. Whitfield. |
La società delle api. In particolar modo il comportamento degli imenotteri sociali (api e formiche) è spesso servito da modello per osservazioni sociologiche sull'uomo. Nel caso delle api (Apis mellifera), all'interno di un alveare gli esemplari più giovani cominciano la loro carriera come "nutrici", con il compito di nutrire le larve. Solo in seguito diventano "bottinatrici" e la loro missione doventa raccogliere nettare e polline per lo sciame. Presso l'università dell'Illinois, un gruppo di ricercatori, guidati da Charles Whitfield, ha studiato il DNA di queste api scoprendo che nutrici o bottinatrici si nasce e non si diventa. Non sarebbe infatti una questione di età e sviluppo dell'ape, ma di differenti caratteristiche genetiche che determinerebbero un comportamento, piuttosto che un altro.
La legge del gene. Nell'esperimento le api più giovani, isolate dalle più adulte che si occupavano del foraggiamento dell'alveare, erano in grado di sviluppare velleità da bottinatrici prima del tempo, mentre altre rimanevano regolarmente nutrici. Queste bottinatrici precosi avevano, tra l'altro, nel codice genetico una predominanza del gene che, nei mammiferi, regola l'apprendimento spaziale e la memoria. Nel caso delle api insomma è il codice genetico a determinare la condotta all'interno della società-alveare.
(Notizia aggiornata al 10 ottobre 2003)