Il molosso (o mastino) tibetano è una razza canina molto antica ma attualmente in via di estinzione. Alcuni esemplari vivono ancora nei luoghi di origine, nel Nepal e nelle zone circostanti, utilizzati per la guardia del bestiame e per la difesa di piccoli villaggi. In Europa il molosso tibetano sopravvive presso pochi allevatori (in Italia ne esistono nove esemplari, registrati presso l’Ente nazionale per la cinofilia italiana). Il motivo per cui è così poco diffuso è probabilmente da ricercare nel suo temperamento: è un cane feroce e aggressivo, dal comportamento imprevedibile, e difficilmente addomesticabile. Alto fino a 80 centimetri al garrese, col pelo scuro e la testa massiccia, il molosso apparve in Tibet tra il 3000 e il 2000 avanti Cristo. In seguito fu usato dagli assiri per la custodia dei prigionieri e poi fu portato dai fenici in Europa, dove diede origine a diverse razze: i cani mastini e probabilmente anche alani, San Bernardo, Terranova, Labrador. Il mastino napoletano, la razza canina europea più antica (nella foto), è suo diretto discendente. Sui molossi tibetani esistono anche alcune testimonianze storiche: Marco Polo ebbe l’occasione di osservarne alcuni esemplari e disse che erano alti come asini. Pare inoltre che fossero i cani prediletti di Alessandro Magno, il quale li ricevette in dono da un re asiatico per impiegarli nei combattimenti contro i leoni.