Il termine coprolite deriva
dal greco kópros (sterco)
e líthos (pietra) e indica
un escremento, prodotto
da un animale vissuto nel
passato, che si è fossilizzato.
Dall’analisi di questi
reperti, i paleontologi possono
ricavare informazioni
sulle abitudini alimentari e
l’habitat nel quale l’animale
viveva.
Per esempio, la
presenza di semi, foglie,
corteccia o radici indica
che l’escremento è stato
prodotto da un erbivoro,
mentre se si individuano
frammenti di ossa, artigli
o tendini l’animale era un
carnivoro.
Complimenti!
Il più grande
coprolite conosciuto è
stato trovato nel 1995 dai
paleontologi del Royal
Saskatchewan Museum di
Regina (Canada). È lungo
44 centimetri e pesa 7 chilogrammi.
È stato prodotto
da un dinosauro carnivoro
e contiene i frammenti di
ossa di un giovane dinosauro
erbivoro.
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