Il vostro tablet dato in mano a una grande scimmia (e non stiamo parlando di quello scimmione del vostro partner)? Allo Smithsonian National Zoological Park di Washington, uno dei giardini zoologici più antichi e famosi d'America, ci hanno provato, e non se ne sono pentiti.
Dopo che lo scorso anno, la famiglia di un impiegato dello zoo ha donato un iPad all'istituzione, è iniziato un programma per avvicinare gli oranghi (gen. Pongo) al mondo dei giochi su tablet. Ad oggi le app utilizzate sono una decina, e permettono a 6 oranghi di suonare, disegnare, specchiarsi o cimentarsi in semplici compiti cognitivi.
L'orango "artista" che disegna: guarda
Secondo gli etologi dello Smithsonian, i primati non ci hanno messo molto ad abituarsi ai nuovi "giocattoli": in passato avevano infatti partecipato a programmi in cui erano richiesti analoghi task cognitivi. Il programma, precisano gli scienziati, è maggiormente volto a sviluppare la creatività degli animali favorendo il divertimento e l'interazione con gli inservienti che a verificarne l'intelligenza.
«Alcuni oranghi si lasciano incantare da una app che riproduce pesci digitali che nuotano all’interno di un laghetto» racconta Becky Malinsky, una delle addette dello zoo. «Una femmina in particolare, invece, sembra apprezzare particolarmente l’interazione con l’inserviente e gli porge indietro il tablet quando ha finito di giocare. Come a dire: adesso è il tuo turno».
Fa caldo e l'orango si rinfresca con un fazzoletto (video)
Gli etologi sperano che in futuro, wireless permettendo, si possano sfruttare applicazioni come FaceTime per permettere agli oranghi di comunicare visivamente con primati presenti in altri zoo o con i loro inservienti prediletti che nel frattempo hanno cambiato posto di lavoro. La capacità di queste scimmie di fruire della tecnologia le avvicina ancora di più agli esseri umani e rende ancora più urgente la necessità di espandere i programmi di conservazione dei primati nel mondo.
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