Se si intende la parola “solidarietà” in senso letterale, cioè un rapporto di aiuto reciproco e gratuito tra i membri di una comunità, gli animali non la conoscono. Ed è proprio l’idea di gratuità a determinare questa risposta negativa: non ci sono infatti notizie di animali che aiutino i membri di un’altra specie senza ricavarne qualche beneficio.
Pasti gratis
Questo non esclude che possano esistere rapporti di aiuto reciproco tra organismi di specie diverse: l’esempio più classico è quello degli insetti che si nutrono di polline, ricavandone nutrimento e aiutando a loro volta la pianta che l’ha prodotto a fecondarne altre, altrimenti irraggiungibili. Un rapporto di questo genere, in cui entrambe le specie ricevono benefici, si chiama mutualismo. Quello che più può assomigliare alla solidarietà, invece, è il commensalismo: una specie “approfitta” dell’altra, senza che quest’ultima ne ricavi danni o benefici. Per esempio, quando uno sciacallo dorato dell’India viene cacciato dal branco, capita che si “leghi” a una tigre, seguendone i movimenti di caccia a distanza, in attesa che uccida una preda. A quel punto, lo sciacallo si unisce al banchetto, nutrendosi degli scarti del festino: non sarà il massimo della solidarietà, ma è pur sempre un pasto gratuito donato da una tigre.
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