Animali

I cagnolini fanno la pipì in alto per sembrare più grandi

L'abitudine nasce da un presunto complesso di inferiorità. Alzare più in alto che si può la zampa è un modo per far credere agli altri cani di essere grandi e grossi come loro.

Si potrebbe definire "sindrome del cagnolino". Bassotti, barboncini chihuahua e altri Fido di piccole dimensioni, quando fanno la pipì mettono tutte le energie che hanno per urinare più in alto che riescono. La ragione? Sembrare più grandi di quello che sono.

È quanto hanno scoperto i ricercatori della Cornell University in uno studio pubblicato sul Journal of Zoology.

La sindrome del cagnolino, come è stata ribattezzata dagli studiosi, permette agli animali di piccola taglia di ingannare quelli più grandi facendo loro credere di avere dimensioni maggiori.

Già si sapeva che i cani utilizzano l'urina come "marcatore" per condividere dati sensibili e attendibili con gli altri animali.

Nella pipì sono infatti contenute informazioni sulle loro condizioni di salute, sul sesso... e sulla taglia, appunto. Tanto più in alto finisce il getto, tanto più si presume che l'animale sia di grandi dimensioni.

Eppure, secondo quanto emerge dall'analisi, i cagnolini sanno fingere molto bene. Il loro obiettivo infatti è quello di far credere a tutti di avere una corporatura imponente.

Lo studio. Per arrivare a questa conclusione la squadra ha registrato le urine dei cani adulti maschi e, in seguito, ha messo in rapporto l'altezza dei segni lasciati dalle urine con le dimensioni delle loro zampe, calcolando il grado degli angoli. Hanno scoperto così che i cani di piccola taglia inclinavano le gambe, verso l'alto, proporzionalmente molto di più rispetto ai cani più grandi.

Il che, hanno detto gli studiosi, non sarebbe privo di logica. Le interazioni tra cani sono spesso problematiche per chi è basso e mingherlino. Non a caso i cani di piccola taglia preferiscono tenere alla larga dai cagnoloni più grandi. Come? Marcando il loro territorio come possono (e a quanto pare, con buoni risultati).

15 agosto 2018 Giuliana Rotondi
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