Un cammello grande pressappoco come un elefante, viveva più di 100.000 anni fa sul territorio della odierna Siria. I nostri attuali cammelli impallidiscono, infatti, davanti alle dimensioni del loro antenato preistorico, alto, si pensa, intorno ai quattro metri. Eppure agli uomini non facevano paura, sembra. I resti di numerosi cammelli sono stati ritrovati dal team di archeologi svizzero-siriani nel villaggio di El Kown, nella parte centrale del paese, insieme a resti umani fossilizzati: ossa e denti. Secondo gli esperti, dopo le prime analisi, le ossa appartenevano all’Homo sapiens, antenato dell’uomo moderno. Mentre i denti sembrano più arcaici e si pensa che possano essere appartenuti all’uomo di Neanderthal, oppure a un Homo sapiens molto antico.
Già da tempo si sapeva che in Medio Oriente i cammelli erano presenti 10.000 anni fa. Ma questi ritrovamenti indicano che, in questa zona ricca di acqua, potrebbero essere vissuti molto tempo prima e forse, almeno quelli ritrovati, essere stati uccisi dagli uomini.
Nella foto: i cammelli preistorici erano due volte quelli attuali. © Jean-Marie Le Tensorer Università di Basilea