Il successo di Il mio amico in fondo al mare, il documentario uscito su Netflix che documenta l'amicizia tra un sub e un piccolo polpo, ha fatto conoscere a mezzo mondo le meraviglie dei cefalopodi e le loro abilità. Tra queste la più spettacolare è la capacità di cambiare colore a comando, per mimetizzarsi con l'ambiente circostante. È un talento condiviso anche da altri cefalopodi: per esempio le seppie, ma anche, come abbiamo scoperto grazie a un team di ricerca dell'Okinawa Institute of Science and Technology, almeno una specie di calamaro, il calamaro di Lesson (Sepioteuthis lessoniana), "sorpreso" per la prima volta in video a cambiare colore per confondersi con lo sfondo. Il video e la scoperta sono stati pubblicati su Scientific Reports.
Le strategie mimetiche del calamaro. C'è un motivo molto semplice per cui finora non avevamo mai assistito a un atto di camuffamento del genere: il calamaro di Lesson passa la maggior parte del suo tempo sospeso nella colonna d'acqua, vicino alla superficie dell'oceano e lontano dal fondale. La sua strategia di mimetismo, quindi, prevede di avere il corpo traslucido, che riflette la luce solare e confonde eventuali predatori.
I calamari dello studio, però, non vivono liberi, ma in un acquario dell'Okinawa Institute; e lì hanno avuto per caso l'occasione di muoversi su uno sfondo scuro: un pezzo di vetro dell'acquario coperto da alghe e in attesa di essere pulito. Gli scienziati dell'istituto hanno notato che, quando i calamari nuotavano davanti a questi pezzi di vetro, il loro corpo si scuriva, per poi tornare chiaro con un nuovo cambio di sfondo. Hanno quindi provato a pulire alla perfezione metà dei vetri dell'acquario, e lasciato "selvaggia" l'altra metà: i risultati sono nel video qui sotto.
Posso ma non voglio. Quello di Lesson non è l'unico calamaro capace di cambiare colore, ma gli altri di cui avevamo notizia sono tutte specie che vivono in ambienti dove lo sfondo cambia spesso colore: Sepioteuthis sepioidea, per esempio, deve mimetizzarsi nella barriera corallina, mentre Doryteuthis pealeii vive sul fondale ed è capace di scurire o schiarire la propria pelle per adattarsi alle condizioni di luce. Il caso dei calamari giapponesi è interessante perché è la prima volta che vediamo questa specie cambiare colore, visto che in natura usa altre strategie. In altre parole, è in grado di farlo ma non ne ha bisogno, e se un ricercatore non si fosse dimenticato di pulire il vetro di un acquario non l'avremmo probabilmente mai scoperto.