Farebbe ridere, se non fosse un dramma vero: i peti delle mucche sono una delle più grandi minacce ambientali al mondo. Nel corso della digestione, infatti, le mucche producono grosse quantità di metano, che viene poi rilasciato in atmosfera: il metano è il secondo gas serra più diffuso dopo la CO2, e qui stiamo parlando di miliardi di capi che ne emettono in continuazione ogni giorno. È per questo che da qualche anno siamo in cerca di una soluzione almeno temporanea, un modo per ridurre queste emissioni mentre prepariamo la strada alle alternative all'allevamento intensivo. Abbiamo provato a cambiare la dieta di mucche, pecore e capre, e abbiamo anche provato a usare sostanze chimiche che bloccano la produzione di metano senza danneggiare il processo digestivo (tentativo fallito perché i batteri che producono il gas ci hanno messo poco ad adattarsi al farmaco). Ora dall'America arriva una nuova soluzione, che per quanto improbabile ha dato risultati promettenti: l'uso di batteri provenienti dallo stomaco dei cuccioli di canguro. Lo studio che presenta questo metodo è stato pubblicato su Biocatalysis and Agricultural Biotechnology.
I batteri dei baby canguri. Il team che ha condotto lo studio lavora da anni alla ricerca di una soluzione al problema delle emissioni di metano causate dal bestiame, e hanno di recente creato uno stomaco di mucca artificiale usato per sperimentare i loro metodi senza coinvolgere un animale vivo. Per la precisione è un finto rumine, una delle quattro parti in cui è diviso lo stomaco dei ruminanti, appunto. Il rumine artificiale produce le stesse sostanze prodotte da uno "vero": lo scopo del team è trovare il modo di bloccare, o quantomeno di contrastare efficacemente, la produzione di metano. Per farlo si sono rivolti, come detto, ai canguri: nello stomaco dei loro cuccioli (gli adulti perdono questa capacità) vivono batteri che non producono metano ma acido acetico. Il team ha quindi potuto creare una coltura batterica a partire da feci di canguro, e l'ha innestata nel rumine artificiale.
Speriamo nella cacca. I batteri del canguro hanno preso il posto dei produttori di metano (che a loro volta sono stati inibiti con l'uso di un farmaco), e per tutta la durata della simulazione hanno continuato a crescere e prosperare a un ritmo simile a quello dei batteri metanogeni. L'idea è che se si riuscisse a fare questa "sostituzione" su larga scala, i peti di mucche e capre non sarebbero più così ricchi di metano.
Ovviamente l'esperimento ha funzionato, per ora, solo su uno stomaco artificiale: il team ha già in programma di replicarlo su una mucca vera, per vedere se davvero c'è speranza per il pianeta nella cacca del canguro.