C'è un'espressione che viene spesso usata quando si parla di intelligenza degli animali, per esempio dei cani: "è sveglio come un bambino di tre anni", che è diventata una sorta di pietra di paragone per stabilire se un animale si possa davvero considerare "intelligente". I cani sono spesso stati paragonati ai bambini, e lo stesso vale per esempio per i delfini, i polpi e anche alcuni uccelli: per esempio il cacatua delle Tanimbar (Cacatua goffiniana), considerato un uccello dall'intelligenza straordinaria e capace di risolvere enigmi complessi per arrivare al cibo.
Strani utensili per nutrirsi. Quello che ancora non sapevamo è che il cacatua è in grado non solo di usare strumenti specializzati per nutrirsi, ma addirittura di costruirne di diversi tipi, e di utilizzarli in un certo ordine per svolgere il compito che si è prefisso. Un comportamento che è stato descritto per la prima volta in uno studio pubblicato su Science.
Molti uccelli sono capaci di costruire strumenti di ogni tipo per procurarsi il cibo, e il cacatua delle Tanimbar è particolarmente famoso per la sua creatività e la sua abilità di artigiano: se lo sappiamo è solo perché l'abbiamo messo alla prova in cattività, perché questo uccello vive tra le chiome degli alberi più alti della foresta tropicale, e non è facile da osservare in natura.
Il seme del mango di mare. Uno dei frutti che preferisce è quello del mango di mare (Cerbera manghas), che ha una polpa tossica che al centro nasconde un seme duro ma particolarmente ghiotto una volta aperto. L'ipotesi di Mark O'Hara, etologo e primo autore dello studio era che, per arrivarci, i cacatua dovessero usare qualche strumento. Eppure, nonostante circa 900 ore di girato di cacatua selvatici raccolte grazie a una rete di webcam piazzate nella foresta, O'Hara non ne ha mai visto uno usare uno strumento.
Invece di arrendersi, l'etologo ha catturato 15 esemplari selvatici e li ha tenuti in un'ampia voliera per due settimane, fornendo loro i frutti di cui vanno ghiotti. È qui che i cacatua hanno dimostrato la loro creatività, visto che per aprire i frutti e arrivare al seme hanno utilizzato tre strumenti diversi costruiti per l'occasione: prima un rametto appuntito usato come cuneo per aprire il frutto, poi uno più grosso e affilato per penetrarne la polpa, e infine uno usato come cucchiaio per tirare fuori i semi.
Coltello, forchetta, cucchiaio. Il dettaglio curioso è che solo alcuni dei cacatua della voliera, i più anziani, si sono dati a questa forma di artigianato: i giovani li hanno osservati con curiosità, e hanno anche provato a maneggiare gli strumenti, senza però arrivare a padroneggiarli.
Secondo gli autori dello studio, questo significa che l'abilità di costruire questi oggetti non è genetica, ma una soluzione creativa inventata sul momento da certi esemplari, e poi trasmessa socialmente al resto del gruppo, che ha guardato e (si presume) imparato questa nuova invenzione.