E’ stato di recente presentato a Roma dal Sottosegretario Francesca Martini il “patentino”, ovvero il percorso formativo per i proprietari di cani, preannunciato nella recente Ordinanza Contingibile ed Urgente del
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e
Il patentino non attesterà quindi un’abilità del cane, ma la capacità acquisita dal suo proprietario a gestire un rapporto uomo-animale non sempre facile. In quest’ottica, il “patentino” costituisce quindi un importante strumento di prevenzione basato su conoscenze scientifiche, messo da oggi a disposizione dei medici veterinari e delle istituzioni deputate ad organizzare i percorsi formativi, per far conoscere ai proprietari quali siano i doveri e le responsabilità che comporta la scelta di avere un cane, nonché le esigenze etologiche ed il linguaggio utilizzato dall’animale, al fine di prevenire eventuali problemi e riuscire ad impostare una corretta relazione.
A chi è destinato il corso?
Si tratta di un modello univoco da seguire per l’impostazione e l’organizzazione di corsi di base a cui possono accedere tutti i proprietari volontariamente e anche coloro che proprietari non sono ancora, ma che desiderano informarsi prima di iniziare a convivere con un cane in modo da riuscire a partire con il piede giusto. Una sorta di corso “pre-adozione” per rendere la decisione del futuro proprietario una scelta consapevole e non il frutto di una moda o del capriccio di un momento.
In base a quanto previsto dall’Ordinanza, saranno i Comuni in collaborazione con i Servizi Veterinari che decideranno quali proprietari dovranno invece intraprendere obbligatoriamente questo percorso di formazione per acquisire adeguate cognizioni sulla corretta detenzione del proprio animale. Saranno inclusi in questo gruppo i cani dichiarati ad alto rischio di pericolosità.
Il corso è costituito da una dispensa cartacea e da un supporto informatico che, attraverso foto e video cerca di rendere i messaggi inviati ancora più immediati e comprensibili. I principali argomenti trattati saranno: le origini del cane domestico, il comportamento sociale dei cani e il ruolo che hanno all’interno del “branco” umano, la necessità di impostare delle regole di convivenza fin da subito per prevenire la comparsa di comportamenti indesiderabili le fasi di sviluppo del cane e i suoi sistemi di comunicazione. Il percorso affronta altri temi molto interessanti come per esempio quelli che sono i “campanelli di allarme” riferiti a comportamenti aggressivi manifestati dall’animale e che non sempre il proprietario coglie nella giusta maniera e i cosiddetti “miti da sfatare” (aggressività e dominanza non sono la stessa cosa; non è vero che esistono dei cani particolarmente adatti ai bambini, ecc.). Un capitolo viene poi dedicato alla convivenza fra cani e bambini, agli obblighi e doveri di un buon proprietario e, infine, a quelle che sono le figure di riferimento, ovvero a chi rivolgersi per avere informazioni corrette e aiuto in caso di problemi.